L’arte della reggina Alberta Dito per dire basta alla violenza sulle donne

L'artista Alberta Dito ripropone uno dei suoi disegni per lanciare un forte messaggio in occasione della "Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne": "cambiamento verso una società in cui al centro vi sia il rispetto"

StrettoWeb

“È il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne e cade soltanto dopo pochi giorni di un efferato femminicidio di una giovane donna pronta ad affrontare un luminoso futuro ed invece uccisa barbaramente dal fidanzato la cui mano omicida è stata mossa dall’invidia verso questa donna colpevole di essere brava. Parliamo di Giulia e non entriamo nei dettagli di quanto accaduto perché non servirebbe a nulla: tanto è stato detto e forse anche troppo e talvolta in modo inopportuno. Lo dichiara Alberta Dito, artista reggina di grande rilievo che, in occasione di questa particolare giornata, ha riproposto una delle sue opere per lanciare un forte messaggio.

“Abbiamo letto ed ascoltato decine di interventi sui giornali, sui media televisivi e del web di personaggi che in qualità di esperti, opinionisti, intellettuali, e chi più ne ha più ne metta, non facevano altro che ripetere come una litania un conosciuto e trito e ritrito bla bla, che ci viene propinato ogni qualvolta accade un femminicidio o delitto di genere. Non se ne può più, vogliamo delle novità nell’agire di chi ha le responsabilità istituzionali per interventi su materie di così alto interesse sociale”.

“Finalmente abbiamo sentito una voce che richiedeva questo cambiamento, la voce di Elena, sorella di Giulia che in una intervista ha invitato chi l’ascoltava a lasciar perdere i bla bla, i minuti di silenzio ed invitava al cambiamento chiedendo di far rumore, un rumore che servisse a svegliare le coscienze, che facesse intraprendere un percorso più incisivo e deciso per combattere questi delitti che mortificano tutta la società, perché non degni di un paese che si proclama civile, ed alcuni sulle dichiarazioni di Elena dimostrano che il percorso da fare è ancora molto lungo”.

Qualcuno, e non pochi, infatti l’ha anche contestata, non rispettando neanche il dolore della gravissima perdita subita!!! Che squallore. Noi stessi nell’ormai lontano 2018 nella medesima ricorrenza dopo aver ascoltato per un intero giorno i media, abbiamo realizzato un piccolo disegno con colori pastelli in cui rappresentavamo semplicemente un paio di scarpette da punta da ballerine rosse e a contorno del disegno la scritta: “…. la donna non è una….. diversa…. è una donna….rispettala!!!….”.

“Con la speranza che cambiasse qualcosa, che ci fosse una presa di coscienza forte e decisa: ed invece poco o nulla. Ebbene ve lo proponiamo ancora questo disegno, sperando che oltre che da monito perché da allora, come si vede, nulla è cambiato, sia da sprone per dare inizio ad un cambiamento verso una società in cui al centro del vivere sociale vi sia il RISPETTO!!!”

Intervista all'artista reggina Alberta Dito
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