Chi è Giovanna Spatari, il primo Rettore donna dell’Università di Messina

Elezioni Rettore Unime, la prof.ssa Giovanna Spatari in queste elezioni ha rappresentato la continuità rispetto all'ex Rettore Cuzzocrea

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Giovanna Spatari è il nuovo Rettore dell’Università di Messina battendo l’altro candidato, Michele Limosani. Ordinaria di Medicina del Lavoro presso l’Università degli Studi di Messina, direttrice del Dipartimento ad attività integrata dei Servizi, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”, componente, in qualità di esperta, della Commissione Consultiva permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, componente del Comitato tecnico-scientifico dell’INAIL, Presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro, delegata nazionale della Federazione Italiana Società Mediche (FISM) per i temi di genere. 

Titolare, in qualità di responsabile scientifico, di progetti di ricerca di interesse nazionale e coautrice di documenti di indirizzo e linee guida operative per l’attività dei medici competenti. Relatrice, su invito, a seminari e workshop di carattere scientifico e ad eventi di divulgazione sociale organizzati da enti ed istituzioni pubbliche e private sui temi della tutela della salute dei lavoratori, della promozione della salute, della parità di genere. Referente regionale dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Donne (ONDA). 

Vince la continuità con Cuzzocrea

La prof.ssa Giovanna Spatari in queste elezioni ha rappresentato la continuità rispetto all’ex Rettore Cuzzocrea, di cui era vice, dimessosi a causa di vari scandali al punto che si vota con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del mandato. Al contrario l’economista Michele Limosani è sempre stato all’opposizione di Cuzzocrea e la sua è stata una candidatura di rottura e cambiamento. Dal punto di vista dei contenuti, Limosani ha contestato all’amministrazione uscente di aver gestito l’Università in modo troppo centralistico senza coinvolgere i Dipartimenti nelle scelte. Ecco perchè nel suo programma prevedeva una sorta di federalismo accademico, con maggiore autonomia per i Dipartimenti. Particolarmente esperto di queste dinamiche, da direttore del Dipartimento di Economia, era convinto che l’Università possa funzionare meglio se i Dipartimenti avranno più autonomia decisionale a differenza di quanto poco siano stati coinvolti fino ad oggi. Alla fine ha prevalso la linea dell’ex Rettore e Spatari rappresenta di sicuro la continuità.

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