Corte dei Conti scettica sul Ponte: “incide sull’indebitamento”. E la Lega risponde: “singolare che…”

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti frena in un documento. Ci pensa la Lega, con una nota congiunta, a rispondere sullo scetticismo dell'ente

StrettoWeb

Ponte sullo Stretto, sempre e comunque. E’ il tema caldo di questi mesi, dopo la forte spinta del Governo e soprattutto della Lega. Mentre si procede spediti con lunghi e rapidi passi verso l’apertura dei cantieri, ha suscitato molto dibattito il documento della Corte dei Conti sul Disegno di legge di Bilancio 2024, in cui un ruolo importante lo gioca appunto il Ponte. Su cui, però, l’ente frena, è scettico. Alla voce “investimenti pubblici”, si legge nel documento, “la manovra di bilancio conferma le linee già anticipate nel DPB: le risorse aggiuntive rese disponibili sono destinate in prevalenza alla realizzazione di progetti specifici (tra i quali il ponte sullo stretto di Messina, il terzo valico, il giubileo, investimenti della Rai) e a investimenti delle Regioni e degli enti locali (da destinare alla progettazione)”.

“Complessivamente – si legge ancora – sia per le misure di carattere trasversale sia per quelle specifiche, la Sezione I del disegno di legge di bilancio prevede risorse incrementali nel triennio 2024-2026 per 4,6 miliardi. L’aggregato rappresenta il 59,3 per cento (il 25 per cento nel 2024. e oltre il 90 per cento nel biennio successivo) del totale delle maggiori spese in conto capitale previste dalla Sezione I (pari a 7,7 miliardi) e determina effetti in termini di indebitamento netto per 2,7 miliardi. Incide in misura particolarmente rilevante il finanziamento per il ponte sullo Stretto che assorbe risorse per 3,1 miliardi, con un effetto pari a 1,9 miliardi sull’indebitamento. La dotazione finanziaria per questo intervento risulta già programmata fino al 2032 (11,6 miliardi) per consentire di approvare entro il 2024 la delibera CIPESS del progetto definitivo”. 

Per la Corte dei Conti, dunque, il Ponte incide sull’indebitamento del paese. Per questo le “considerazioni fin qui svolte portano a valutare la manovra complessivamente poco incisiva sotto il profilo di nuovi  interventi a favore degli investimenti pubblici a portata generale. Forte, piuttosto, è lo sbilanciamento verso misure mirate a sostenere progetti specifici, primo fra tutti per peso finanziario, il Ponte sullo Stretto, seguito da una serie di altri interventi minori, con impatti limitati sul sistema economico per via della spiccata localizzazione. Come già evidenziato dalla Corte in occasione dell’audizione sulla Nota di aggiornamento al DEF 2023, dunque, le prospettive di crescita del Paese appaiono rimesse fondamentalmente alla tempestiva e completa attuazione dei progetti inclusi nel PNRR, non risaltando dalla nuova programmazione di bilancio misure di stimolo altrettanto innovative e in grado di competere con il dispositivo europeo di ripresa e resilienza. Resta aperta, tuttavia, l’individuazione delle linee di finanziamento alternative per i progetti che, in base al programma di revisione del Piano ancora in via di definizione, usciranno dal perimetro”.

Ponte sullo Stretto, la risposta della Lega al documento della Corte dei Conti

Non si è fatta attendere, in merito, la risposta della Lega, in una nota stampa congiunta firmata da parlamentari siciliani e calabresi della Lega: i senatori Nino Germanà e Tilde Minasi, i deputati Anastasio Carrà, Domenico Furgiuele, Simona Loizzo e Valeria Sudano. “Appare singolare – recita il comunicato – come su 120 miliardi di euro stanziati per il compimento di grandi opere su tutto il territorio nazionale, l’attenzione da parte di alcuni sia rivolta esclusivamente agli 11,6 miliardi destinati allo Stretto. Oggi, è solo grazie all’impegno e alla determinazione del vicepremier Matteo Salvini se, dopo 50 anni, milioni di cittadini siciliani e calabresi vedranno finalmente riconosciuto, con la realizzazione del Ponte sullo Stretto, un loro diritto. Oltretutto, creando decine di migliaia di posti di lavoro veri. Con Salvini alla guida del Mit si potrà finalmente passare dalle parole ai fatti su un’opera fondamentale per lo sviluppo di tutto il Meridione e dell’intero Paese. Siamo certi che anche alla Corte dei Conti ne saranno felici”, si chiude la nota.

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