Dante Alighieri, Lamberti: “disegno di Falcomatà è chiarissimo, eCampus sarebbe la fine dell’Università. E’ inaccettabile, faremo le barricate”

Intervista ad Eduardo Lamberti Castronuovo, mecenate della cultura a Reggio Calabria e insegnante dell'Università per Stranieri Dante Alighieri dopo i fatti di ieri in Consiglio di Amministrazione e il comunicato stampa di Falcomatà

StrettoWeb

Questa mattina l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha inaugurato il proprio anno accademico alla presenza del ministro Zangrillo: una giornata importante per la cultura e la formazione in città, ma con il macigno dello scandalo che si sta verificando intorno all’Università per Stranieri Dante Alighieri. L’aggregazione dell’ateneo con l’Università Mediterranea è già deliberata ma il Sindaco Falcomatà sta facendo ostruzionismo impedendo il raggiungimento del numero legale affinché il bilancio non venga approvato, vanificando così tutti gli sforzi che tutte le Istituzioni – a partire dal Ministero e fino alle stesse Università tramite la Regione – hanno realizzato per salvare l’ateneo mantenendo invariati gli standard qualitativi.

Ieri il clamoroso teatrino in Consiglio di Amministrazione, e poi il comunicato stampa con cui Falcomatà è uscito allo scoperto – dopo gli articoli di StrettoWeb – esternando l’intenzione di impedire il voto del bilancio per ottenere un nuovo Consiglio di Amministrazione e un nuovo Rettore. Ma come può un Sindaco intromettersi così tanto nella vita accademica dell’Università? Lo abbiamo chiesto ad Eduardo Lamberti Castronuovo, che alla Dante Alighieri insegna e che per la cultura e la formazione è da sempre un punto di riferimento della città.

La sua risposta è netta: “il Sindaco non è nessuno per cambiare il Rettore o il Consiglio di Amministrazione della Dante Alighieri: è un’entrata a gamba tesa, un’appropriazione indebita. La Dante Alighieri non c’entra niente con l’Amministrazione Comunale, non è Falcomatà a decidere chi deve essere il Rettore. Anzi. Se la Dante Alighieri si è trovata in queste situazioni di difficoltà è proprio perchè Falcomatà da molti anni non sta pagando le quote che Comune e Città Metropolitana devono versare all’Università da regolamento: Regione e Camera di Commercio lo hanno sempre fatto, gli enti amministrati da Falcomatà no, provocando un buco nelle casse dell’ateneo. E adesso lui se la prende con il Consiglio di Amministrazione e con il Rettore? Che hanno mantenuto l’Università in vita nonostante la mancanza dei fondi da parte degli enti guidati da Falcomatà? Quei versamenti erano previsti dai regolamenti, e invece non li ha fatti. E’ grottesco, non sta né in cielo né in terra. Falcomatà sa bene che non è vero che il Consiglio di Amministrazione non ha saputo gestire l’ateneo, ma è proprio lui come Città Metropolitana a non aver conferito come da regolamento da molti anni le cifre che doveva versare. La Città Metropolitana ha finanziato qualche master, ma non ha rispettato il regolamento di un’università pubblica non statale che si doveva reggere con i contributi degli enti locali. Quelli amministrati da Falcomatà non hanno versato le quote e adesso proprio lui accusa il CdA di non saperla amministrare? Vi rendete conto? E’ vergognoso, offensivo. E’ un insulto all’intelligenza delle persone!”.

Eppure senza l’approvazione del bilancio rischia di saltare l’aggregazione alla Mediterranea.

Fare mancare il numero legale è inaccettabile: Falcomatà dovrebbe partecipare agli incontri e discutere in democrazia, poi si vota e la maggioranza vince. Invece lui si comporta diversamente, nonostante rappresenti soltanto il 30% dei reggini. Lo scopo di Falcomatà è fin troppo chiaro: vuole favorire un’università privata a prendere la Dante Alighieri. Neanche un bambino dell’asilo non lo capirebbe. Sta facendo mancare il numero legale perchè non vuole che si voti il bilancio, che altrimenti anche con il loro voto contrario verrebbe approvato. Tutti sappiamo che la Dante Alighieri ha un futuro virtuoso solo con l’aggregazione alla Mediterranea, e invece il Sindaco sta remando contro. Perché? Che giuri che non vuole fare quest’operazione, che metta la mano sulla Bibbia e giuri che non vuole dare la Dante Alighieri ad un privato. Altrimenti il suo comportamento è tipico di quello che ha già fatto con i due facenti funzioni a settembre, quando hanno firmato una lettera senza neanche saperne il contenuto. Ma è evidente che quella lettera non l’avevano fatta loro, così come ieri sono stati mandati in avanscoperta: dietro questa operazione c’è qualche altro”.

Nel comunicato di ieri il Sindaco dice di voler ribaltare tutto, sostituire Rettore e CdA.

Quel comunicato è una barzelletta, è un comunicato demenziale ed è un coacervo di menzogne: il Rettore lo eleggono i docenti e non il Sindaco, quando mai s’è visto? Non spetta al Sindaco della città, chiunque sia e di qualsiasi partito sia, decidere il futuro della Dante Alighieri. Le decisioni sull’Università devono essere affidate agli attori della Dante Alighieri, e cioè a docenti, studenti, i veri attori dell’Università e non certo al Sindaco della città che non è il padrone della città e men che meno dell’Università. In ogni caso è un’istituzione e deve tutelare l’università, non passandola ai privati. E’ chiaro come il sole che lui vuole questa cessione al privato”.

Ma scusi, proprio lei che è un privato perchè è contrario all’ingresso di un privato alla Dante Alighieri?

Io sono un privato come dice giustamente, si figuri se sono contrario ai privati dal punto di vista ideologico. Non ce l’ho con i privati in genere; il problema della Dante Alighieri non è solo nel fatto che sono privati ma anche che sono università telematiche. I privati possono anche essere bravi, meravigliosi, promettere mari e monti, ma qui il problema è un altro: l’operazione che stanno facendo è con eCampus, e lei lo sa bene perchè è la stessa a cui hanno dato la Reggina tramite la piccola succursale di Catania La Fenice. Si tratta di un’università telematica, ed è questo il problema principale. Non tanto che sia un privato, quanto che sia un’università online. Se la Dante Alighieri diventerà telematica, tutto ciò che porta di buono a Reggio è finito. Avrà migliaia di iscritti, ma nessuno di questi verrà mai a Reggio Calabria. Faranno tutti online, Reggio che beneficio ne avrà? Nessuno! E il Sindaco non lo vuole capire?”.

Cosa succederà alla Dante Alighieri se diventerà privata?

“Questi signori ovviamente sono pronti a mettere i soldi subito, investiranno 5-6 milioni di euro adesso per averne dopo pochissimo tempo il triplo. L’Università online è una truffa, non lo dico io ma lo dicono le statistiche. L’Università non è una fonte di nozioni ma è una palestra di vita: è necessario frequentare le lezioni, confrontarsi con i professori, fare gli esami de visu, conoscerci e socializzare con i colleghi. L’Università non può essere un monitor, non può essere un freddo esame in videoconferenza, non può essere neanche un privato a prescindere dall’online: tu paghi, e vieni promosso. Così danno lauree a chiunque, e abbiamo persone sempre più ignoranti e una società sempre più sotto culturata. Stiamo parlando di eCampus, la stessa proprietà del CEPU. E Falcomatà vuole questo per la Dante Alighieri? Lo ripeto: è appropriazione indebita, quello non è uno spazio suo, che vada a fare il Sindaco visto che deve fare il terzo tempo ed è tornato peggio di prima perchè purtroppo la giustizia in Italia ha fatto quest’altro danno ma non entro nel merito, non sono un magistrato, la brutta figura l’hanno fatta fare ai magistrati reggini che l’avevano condannato per ben due volte, e poi la Cassazione lo ha addirittura assolto. Lui vuole fare in modo che cambi il rettore? E che ne sa lui del rettore? Quando mai è venuto all’Università, chi lo ha mai visto? Che ne sa dei sacrifici dei docenti? Che ne sa dell’impegno dei docenti che hanno portato gli studenti a loro spese al teatro antico di Taormina, al Palazzo della Cultura?”.

Crede che la città abbia piena percezione dell’importanza della Dante Alighieri? 

Sarei stupito del contrario: la Dante Alighieri è una delle poche attrattive culturali della città. Ha un’importanza enorme per l’indotto economico, sociale, culturale. Molti studenti vengono dall’estero, da qualsiasi Paese di qualsiasi Continente, e poi alcuni rimangono qui a lavorare, si sposano, hanno portato la famiglia. E fanno crescere il nostro territorio. Falcomatà ha sentito gli studenti? Ha sentito i docenti? Li ha incontrati, gli ha parlato? Chi ha sentito? A me non risulta, e io insegno in quell’università a titolo gratuito da venti anni, non ho alcun interesse personale, non prendo una lira e non la voglio, lo faccio non perchè sono un samaritano ma perchè trovo soddisfazione nel fare questa cosa per la mia città e già questo mi appaga moltissimo”.

Cosa pensa dell’aggregazione alla Mediterranea, tra l’altro già deliberata?

E’ l’operazione giusta, che segue la legge Gelmini. Poi è ovvio che se il Sindaco fa mancare il numero legale, non si potrà mai approvare il bilancio e quindi non si potrà fare l’aggregazione alla Mediterranea. Così, per evitare il fallimento, non si potrà fare altro che svendere l’Università ai privati: è questo il disegno. Subdolo e meschino. Ma noi faremo le barricate contro questo scandalo! La Dante Alighieri non diventerà un’università online! C’è una delibera di aggregazione alla Mediterranea, è la volontà dell’anima dell’università, docenti, discenti e personale”.

Non si può negare che negli ultimi anni la Dante Alighieri ha avuto molti problemi, non solo economici ma anche di iscritti. 

E’ vero, ma di chi è la colpa? Da cosa dipende? Anche la Mediterranea ha perso studenti nonostante sia un’università eccezionale: alla Mediterranea ci sono docenti che sono ai massimi livelli su scala planetaria, sono ai primi posti delle classifiche internazionali. Abbiamo facoltà di primissima fascia, la Mediterranea fa cose egregie, eppure gli iscritti diminuiscono. Perché? Il problema è la città! Altro che Rettore e Consiglio di Amministrazione: è la città che non è attrattiva, e quindi la gente non viene. La città fa schifo, non accoglie, non è fatta per gli studenti, non ha cinema, teatri, non ha strade, è la città delle frittole e se gli studenti non vengono ce la prendiamo con l’Università? Secondo lei un milanese può mandare suo figlio 18enne a studiare ingegneria a Reggio? Dove non c’è acqua dai rubinetti? E’ la città di Giufà: ecco, il Sindaco a questi problemi deve pensare. Si occupi della città, di renderla accogliente, migliori la città affinché diventi attrattiva per gli studenti, e poi vedrete che le Università cittadine andranno non bene ma benissimo”.

Lei ha anche annunciato la candidatura alle prossime elezioni comunali: come pensa che dovrebbe agire un Sindaco per migliorare questo stato di cose? 

Il Sindaco della città dovrebbe intanto mettere i soldi, che li hanno e che sono previsti dal regolamento, che gli Enti comunali devono dare alla Dante Alighieri con tutti gli arretrati. E poi deve lavorare per favorire l’arrivo degli studenti a Reggio: assegnare gli appartamenti a poco prezzo per gli studenti, a partire dalle case confiscate alla malavita organizzata; organizzare una mensa dove gli studenti possano consumare i pasti a basso costo; fare una convenzione con ferrovie e linee aeree per dare la possibilità a questo studenti di andare almeno una o due volte l’anno a casa con un biglietto a bassissimo costo. Ecco, queste sono soltanto alcune idee che basterebbero per portare a Reggio tantissimi studenti da tutti i Paesi del mondo, creando un indotto virtuoso per la nostra città non solo economico, ma soprattutto culturale e sociale: significa inserire nella nostra comunità persone di altre culture che consentono di aprire la mente, estendere il confronto, allargare gli orizzonti. Sono persone che quando vengono qui si innamorano, io glielo posso testimoniare perchè è da oltre 20 anni che insegno lì e ne ho conosciuti tantissimi: poi portano la famiglia, mandano altre persone. Tutto questo con l’online non può succedere, l’università telematica è solo un business e oggi abbiamo un Sindaco che per favorire un business di un privato accetta di strappare via qualcosa di così prezioso per la città. Un primo cittadino non può depauperare così la propria città, la propria comunità. Quello che sta succedendo è davvero vergognoso, ed è forse peggio l’indifferenza della città, dei partiti, delle associazioni, che non si indignano, che non si mobilitano, per evitare tutto questo nonostante sia ormai chiaro da mesi”.

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