Le elezioni europee del 2024 sono vicine ed i vari partiti tentano di organizzare delle liste che siano competitive e che, soprattutto, oltrepassino lo sbarramento del 4%. Cateno De Luca, ormai da circa un anno, è alla ricerca di alleati per tentare di allestire una lista competitiva in vista di questo importante appuntamento. Il leader di Sud chiama Nord, da ieri, si trova a Roma per delle “sedute spiritiche” con coloro che sono interessati a creare uno schieramento forte per passare la tagliola dello sbarramento.
In una diretta social, il sindaco di Taormina, senza nascondere le sue intenzioni, cerca di trovare una sponda con Carlo Calenda ed il suo partito Azione: “l’ex ministro rischia di fermarsi sotto lo sbarramento, mentre con noi sarebbe sicuro l’elezione di alcuni europarlamentari. Con lui ci sono stati degli screzi ma da persone intelligenti potremmo discutere con serenità. Una cosa vorrei che sia chiara: non siamo con l’acqua alla gola di dover per forza partecipare alle europee, se ci sono i presupposti bene, altrimenti non fa nulla”. “In Sicilia siamo il primo partito e siamo competitivi anche in Sardegna ed al Sud e ci stiamo organizzando anche nel resto d’Italia, mentre Azione in queste zone non è forte. Solo con Sud chiama Nord, Calenda supera lo sbarramento, non gli basta nemmeno l’accordo, eventuale, con +Europa”, conclude De Luca.
Calenda: “De Luca? Al momento non ci sono i presupporti”
“Con De Luca ho parlato e gli ho detto che pur essendo un buon amministratore deve smetterla di fare il coglione. Non si può esagerare. Ma è possibile che in Sicilia non possa esserci una sana via di mezzo? O fai il feudatario dei voti come Cuffaro o fai il pazzo come De Luca… Pertanto non ci sono i presupposti”. Così Carlo Calenda in un’intervista a “La Sicilia”.