Elisa Claps: insulti e sputi contro il vescovo che ha celebrato messa nella chiesa “incriminata”

A seguito della controversa apertura della chiesa in cui è stato ritrovato il corpo di Elisa, centinaia di manifestanti si sono scagliati contro il vescovo e i sacerdoti pronti a celebrare messa: "assassini"

StrettoWeb

Doveva essere una funzione religiosa silenziosa e tranquilla, nel rispetto di quanto accaduto ad Elisa Claps, la ragazza potentina il cui corpo è stato ritrovato nella chiesa della Santissima Trinità il 17 marzo 2010. L’apertura della sede religiosa, risalente allo scorso agosto, aveva già diviso l’opinione popolare con il fratello di Elisa, Gildo Claps, in prima fila ad esprimere il suo dissenso. Quello stesso fratello che ieri, durante la celebrazione, accompagnato da centinata di manifestanti del movimento “Libera”, si è scagliato contro Mons. Salvatore Ligorio e i due sacerdoti che lo accompagnavano. Dapprima applausi ironici, poi insulti a suon di “vergogna” e “assassini”, fino ad arrivare agli sputi.

Il vescovo ha comunque proseguito nella celebrazione della Santa Messa: all’apertura ha spiegato che il luogo sacro era stato riaperto su volere del Pontefice. Durante l’omelia invece, citando le Sacre Scritture, ha affermato: “resto quieto e sereno come un bimbo svezzato nelle braccia della madre”, evidenziando la “libertà per chi segue Cristo come per chi non vuole seguirlo”. Gildo Claps invece, parlando con i giornalisti, ha spiegato che “questa Chiesa potrà riabilitarsi solo quando farà i conti con la vicenda di Elisa. Per una volta – ha concluso – dovrebbero avere il coraggio di chiedere scusa alla madre di Elisa”.

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