Ricordate Gullit del Milan? I figli lo denunciano a… Vibo: l’assurda storia che passa dalla Calabria

Gullit, ex campione del Milan, viene denunciato dai figli - di 32 e 29 anni - alla Procura di Vibo Valentia, in Calabria: i motivi

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Erano in tanti, anche in Calabria, a cavallo tra anni ’80 e ’90, a simpatizzare per quel Milan. Il Milan di Sacchi, il Milan degli olandesi, il Milan pluri-campione d’Italia e d’Europa. Uno dei simboli, uno dei tre olandesi, era Ruud Gullit. Lo stesso gigante orange, adesso, passa alla ribalta delle cronache nazionali per un fatto e una storia un po’ insoliti: i figli, infatti, lo hanno denunciato. L’accusa è di mancato versamento dell’assegno di mantenimento in seguito al divorzio dalla moglie. Oltre all’età dei figli, rispettivamente di 32 e 29 anni, a rendere strana la vicenda è la città in cui è stata presentata la denuncia: la Procura di Vibo Valentia. I motivi? I due figli, Quincy Georges Dil e Cheyenne Dil, risiedono proprio in Calabria. Il primo, infatti, dopo un periodo buio avrebbe trovato conforto grazie a un gruppo di preghiera nella Regione punta dello stivale.

Tornando alla denuncia, il reato ipotizzato punisce chi “si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge”. I figli, nati dal matrimonio (durato solo un anno) dell’ex Milan con la modella Cristina Pensa, sostengono che il padre dal 2017 non abbia versato gli alimenti, accumulando un debito di circa 500 mila euro. Dopo una prima decisione del tribunale di Londra, la causa era passata al Tribunale di Milano che, modificando parzialmente le precedenti condizioni, aveva stabilito che la quota di sostentamento economico per Quincy e Cheyenne fosse di 7.200 euro al mese. I fratelli dichiarano però che, dopo l’accordo raggiunto tra i genitori per regolarizzare i pagamenti precedenti, Gullit avrebbe smesso di pagare appunto dal 2017. Vista la loro maggiore età, secondo quanto si è appreso, dovrebbe essere il padre a chiedere al giudice di rivedere o revocare l’obbligo di versamento dell’assegno.

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