Questa mattina il sindaco Pippo Midili ha incontrato a Messina il direttore facente funzioni dell’Asp., Domenico Sindoni per discutere di alcune criticità che si registrano all’ospedale di Milazzo e sulla paventata chiusura del reparto di ostetricia. Su questo punto i vertici dell’Asp avrebbero confermato che le difficoltà ci sono e sono legate principalmente alla difficoltà a garantire soprattutto la reperibilità notturna per l’impossibilità di reperire medici da poter destinare al reparto. Occorre quindi trovare una soluzione in quanto va da sé che, nell’impossibilità di garantire l’assistenza notturna diventa alto il rischio che il reparto chiuda costringendo i pazienti a rivolgersi alle strutture di Patti o a Messina.
“Una circostanza assolutamente da evitare – ha detto Midili – e per questo già domani convocherò una riunione con tutti i sindaci del comprensorio per venerdì al Comune e contestualmente invierò a Palermo la richiesta di audizione urgente alla Commissione sanità dell’Ars. Occorre assumere una posizione forte, condivisa e unitaria per sollecitare un intervento immediato del governo regionale”. Altro aspetto affrontato è stato quello della presenza a singhiozzo del direttore sanitario al “Fogliani”.
“Ho rappresentato – ha aggiunto Midili – al direttore Sindoni la necessità che vi sia un direttore sanitario in pianta stabile e non presente un solo giorno o al massimo due alla settimana per alternarsi con Taormina. E ciò perché la titolarità della sede è Milazzo e non la cittadina jonica. Dovrebbe avvenire il contrario. La presenza del direttore sanitario è fondamentale anche per evitare discrasie organizzative e il sostituto pur stimatissimo in tutto il comprensorio, può solo riferire i problemi ma non assumere decisioni”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche dei lavori al pronto soccorso.
“Entro il 24 di questo mese – ha spiegato Midili – il Cga si pronuncerà definitivamente sull’assegnazione dell’appalto relativo i lavori di potenziamento, ma risolta la questione amministrativa resta quella logistica. Dal direttore generale ho appreso che non è possibile attuare la soluzione dell’utilizzo dell’ex Psichiatria, né c’è la possibilità di realizzare una tensostruttura. Questo mi preoccupa perché non vorrei che alla fine l’unica soluzione fosse lo spostamento a Barcellona. È chiaro che è una scelta che non possiamo accettare”.