Venerdì 17 novembre al Ristorante La Collina a Palmi (appena visitato da Linea Verde, per parlare di stroncatura), il romanzo che tanto successo ha fatto a Roma al lancio alla Camera dei Deputati “Bella Calabria. Compreso l’omicidio”
Un romanzo che parla della città metropolitana di Reggio Calabria, Palmi, Chianalea, Cannitello, Bagnara, Bova, Polsi, Seminara, spaziando tra la ionica e la tirrenica e chiaro Reggio Calabria.
Un romanzo che naviga tra archeologia, familia, tradizioni, religiosità e malaffare, tra il bene ed il male, ambientato negli anni ottanta, uno spaccato di un’epoca che rimarrà nel passato e sul libro che sarà presentato.
L’evento con la presenza dell’autrice, la scrittrice tedesca Barbara Collet, sarà completato dal giornalista Damiano Tripodi, come moderatore e dal responsabile della versione in italiano, il giornalista Andrea Ruggeri.
Il romanzo ha riscosso molto successo in Germania, e non poteva non essere tradotto in italiano, visto il luogo degli eventi nella provincia di Reggio Calabria.
Avendo come sede di realizzazione proprio Palmi, li avverrà la presentazione in Calabria, proprio dove domenica il programma Linea Verde ha cominciato il suo programma.
Il ristorante ha “una grande capienza quindi potrete invitare quanti amici vorrete, ma la vostra presenza sarà importantissima, poi se uno vuole provare i cibi della chef Mimma, uno dei personaggi di Linea Verde di domenica 12 novembre, lei sarà lieta di servirvi, se invece volete passare una serata con un flut di prosecco e molta cultura, sarete serviti lo stesso”.
“Bella Calabria, compreso l’omicidio”
Grazie alle ricerche archeologiche fatte come passatempo, Antonio, a capo di una confraternita carmelitana nel sud della Calabria, scopre un segreto della sua famiglia, a lungo tenuto nascosto. Insieme a David, suo amico ed esperto in cultura fenicia, fa una scoperta straordinaria che acquista rilevanza politica, soprattutto perché avviene parallelamente al casuale dissotterramento di una delle più antiche sinagoghe del paese e contraddice la versione ufficiale, che vuole che la Calabria sia solo greco/romana/normanna. Antonio deve far fronte agli intrighi della protezione dei beni culturali e a un rappresentante dell’Opus Dei mandato da Roma. Il prete romano, spagnolo di origine, ha il compito di sondare il terreno. E così lo spagnolo osserva con occhi di falco i processi che non si attengono allo spirito cattolico. Nel mirino dell’Ordine anche un monastero nell’Aspromonte che si presta come stazione di passaggio per il suo denaro sporco. Qui l’emissario romano trova un approccio che potrebbe garantirgli l’ascesa al potere. Non ha però fatto i conti con la presenza della ‘ndrangheta. Senza svelare nulla: la fine è tutta da scoprire.