Intensificata nel comune di Patti l’attività di controllo del territorio nel fine settimana appena trascorso. I servizi predisposti dalla Questura di Messina hanno visto impegnati i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Patti ed interessato le aree maggiormente trafficate e quelle particolarmente sensibili a fenomeni di criminalità diffusa. Sono 108 le persone e 45 i veicoli sottoposti a verifica; 18 i soggetti sottoposti a misure restrittive per i quali è stata appurata l’osservanza delle prescrizioni imposte; 2 le perquisizioni eseguite; contestate 5 sanzioni amministrative per un totale di 2224,00 euro, tre delle quali per violazioni al Codice della Strada, due per violazioni alla normativa che regolamenta la vendita ambulante.
A tal proposito, sono due i soggetti nei confronti dei quali è stato decretato dal Questore Ioppolo il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune di Patti per 3 anni, emesso a seguito dell’attività dei poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza impegnati nei servizi straordinari di controllo del territorio. Attività che ha confermato i numerosi precedenti dei due sedicenti ambulanti per specifici reati contro il patrimonio, le irregolarità nell’attività di ambulante espletata (vendita di profumi), nonché l’assenza di autorizzazione alcuna ad esercitarne la professione. Sequestrati 25 confezioni di profumo.
Nel corso dei servizi, si è proceduto a denunziare all’Autorità Giudiziaria un soggetto trovato in possesso di alcune dosi di hashish pronte ad essere smerciate e di un bilancino di precisione; denunciato altresì ulteriore soggetto per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e resistenza a pubblico ufficiale e sanzionato per manifesta ubriachezza in luogo pubblico.
Il soggetto, in evidente stato di ubriachezza, è stato sorpreso a circolare per le vie di Patti brandendo un grosso coltello e solo l’intervento dei poliziotti ha reso possibile, con non poche difficoltà, la consegna dell’arma ed evitato ben più gravi conseguenze. Si precisa che i procedimenti sono ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.