Ponte e alta velocità, la verità oltre bufale e fake news: tracciato autostradale tramite Cosenza già bocciato, si farà sulla costa

Ponte sullo Stretto e alta velocità ferroviaria, il servizio di Report andato in onda ieri sera ha rilanciato bufale e fake news che pensavamo archiviate da tempo. In realtà il progetto ferroviario "autostradale" passando da Cosenza è già stato ampiamente bocciato e superato

StrettoWeb

Ancora bufale e fake news sul Ponte sullo Stretto e sull’alta velocità ferroviaria al Sud: quante ne dovremo sentire ancora? Per avere un minimo di conforto, basta pensare a quante ne hanno sparate sul MOSE o sul TAP che invece oggi funzionano perfettamente e sono fondamentali per la sicurezza dell’Italia. Sarà così anche per il Ponte e l’alta velocità ferroviaria in Calabria e Sicilia, e proprio per questo è oggi doveroso smontare alcune delle principali fake news ancora molto diffuse anche sul web.

La più importante riguarda il tracciato dell’alta velocità ferroviaria in Calabria. Non è vero che passerà da Cosenza, che seguirà il percorso dell’autostrada Salerno-Reggio: è assolutamente falso. Non c’è alcun progetto in merito. Quella del passaggio da Cosenza seguendo il percorso autostradale è stata un’idea politica su cui hanno puntato alcuni esponenti cosentini e alcune associazioni, tra l’altro anche con alcune ragioni (la possibilità di collegare le principali città locali e avvicinare la linea ad alta velocità con la jonica e la Puglia), ma che è comunque tramontata subito di fronte alla mole esorbitante dei costi di realizzazione. Nessuno a Roma, dal Ministero alle Ferrovie, pensa più a questo progetto e anche Occhiuto – che da politico cosentino ci aveva provato – si è ormai ampiamente rassegnato: l’alta velocità ferroviaria seguirà la costa tirrenica fino a Reggio Calabria.

Il percorso deve ancora essere in gran parte progettato: a causa delle inefficienze della politica degli ultimi dieci anni, il Sud è rimasto senza alta velocità e soltanto adesso – grazie ai fondi del Pnrr e all’imput dato dal ministro Salvini nell’ottica di realizzazione del Ponte sullo Stretto – stiamo assistendo alla concretizzazione di questo grande sogno del Sud. L’intero progetto da Salerno a Reggio Calabria è diviso in ben sei lotti, di cui soltanto due sono progettati e finanziati con i fondi del Pnrr: il primo da Battipaglia a Praia passando da Romagnano, il secondo riguarda il raddoppio della galleria Santomarco:

I lotti finanziati e appaltati sono chiaramente visibili nella mappa di seguito zoomata: il primo tratto consentirà ai treni veloci di collegarsi con Potenza e Metaponto, oltre che velocizzare la tratta tirrenica fino a Praia a Mare, mentre la nuova galleria Santomarco non è rivolta ai passeggeri ma al transito delle merci dal porto di Gioia Tauro verso la linea Adriatica:

Per quanto riguarda gli altri lotti, non c’è ancora neanche il progetto: fino al governo Meloni, la politica si era completamente disinteressata al Sud a cui destinava soltanto l’elemosina del reddito di cittadinanza. Avevano detto No al Ponte perchè c’erano “altre priorità” e infatti in oltre 11 anni di Governo non hanno fatto nè il Ponte nè alcuna altra “priorità”.

Adesso che tutto finalmente sta partendo, come si può fare polemica su una fantomatica linea autostradale che passi da Cosenza se non c’è nulla di vero su quest’ipotesi già ampiamente superata? Al momento le ipotesi al vaglio del Ministero sono due: una linea completamente nuova lungo la costa Tirrenica, o un mix tra una nuova linea e l’adeguamento di quella esistente già per ampi tratti già con standard dell’alta velocità ferroviaria. Sicuramente si farà una nuova linea da Praja a Paola, e sarà il tratto più costoso e impegnativo: qui le montagne della Catena Costiera cadono a strapiombo sul mare, quindi la nuova ferrovia dovrà proseguire su viadotti e gallerie. Poi da Paola a Gioia Tauro la linea è già veloce, quindi rimane la necessità di un nuovo tracciato da Gioia Tauro a Villa San Giovanni (anche qui molto impegnativo, lungo la Costa Viola che cola proprio a picco sul Tirreno, e quindi anche in questo caso la realizzazione della nuova linea dovrà essere realizzata con un susseguirsi di ponti e gallerie).

Si tratta di un investimento straordinario per la cui realizzazione ci vorrà ovviamente molto tempo: 10 anni, nella migliore delle ipotesi. Parliamo di una rivoluzione epocale per i trasporti nel Sud per cui nessuno, fino ad oggi, aveva mai fatto nulla di concreto al Governo e al Ministero. E adesso che finalmente si muove qualcosa, oltre al coro dei soliti “No” bisogna già sentire il polverone di “ma” e “però“?

Poi c’è la Sicilia… Anche qui la verità è ampiamente già nota. Il progetto per avvicinare Messina-Catania-Palermo non prevede una vera e propria linea ad alta velocità: è notorio e risaputo. Si tratta di alta capacità ferroviaria, un primo passo per i treni veloci che tuttavia consentirà per la prima volta alle Frecce di muoversi anche in Sicilia collegando Catania e Messina in appena 45 minuti, e Palermo e Catania in appena 2 ore. La linea Palermo-Catania segue un percorso interno e tortuoso per una scelta della politica locale che prevede il passaggio da Enna e Caltanissetta, tuttavia tra Palermo e Catania Madre Natura ci ha messo le montagne e su questo c’è poco da fare: anche a parità di infrastrutture, quella distanza sarà sempre più grande rispetto allo stesso chilometraggio della pianura Padana, per motivi orografici e quindi naturali.

Tuttavia, la scelta di seguire questo percorso ha anche l’esigenza di riempire i treni con la massima capacità e quindi intercettare l’utenza delle aree interne.

Riteniamo che il collegamento migliore per i treni veloci sarebbe stato quello tirrenico, da Messina a Palermo, ma i politici messinesi non sono stati incisivi come quelli catanesi nelle decisioni della Regione Sicilia degli ultimi 10 anni. In ogni caso un’alta velocità Messina-Palermo si può immaginare per il futuro: a maggior ragione dopo la realizzazione del Ponte, mettere in rete anche una fascia così importante che transita da Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Capo d’Orlando, Cefalù, Termini Imerese e Bagheria, significa avere garanzie di riempimento importanti non solo per il traffico dei passeggeri ma anche per i turisti. E Palermo sarebbe ancora più vicina a Napoli, Roma e al resto d’Italia.

In ogni caso, le polemiche sono fuori luogo: intanto si sta facendo un primo passo. E’ qualcosa che si muove, ed è qualcosa di importante. Anche grazie al Ponte, che ancora non c’è ma sta già determinando investimenti senza precedenti nel sistema dei trasporti del Sud non solo lungo le vie principali, basti pensare a quello che sta succedendo lungo la Jonica Taranto-Reggio Calabria con l’elettrificazione della ferrovia e la realizzazione di una nuova superstrada, o il maxi investimento per la Trasversale delle Serre in Calabria, o ancora il completamento delle nuove autostrade siciliane nell’estremo Sud dell’isola. Sono i fatti a parlare, oltre ogni bufala e fake news spesso e volentieri figlia dell’ideologia politica: dieci anni di governi di sinistra senza un centesimo di investimenti nei trasporti del Sud andavano bene; 70 miliardi di euro stanziati da Salvini in poco più di un anno solo per Calabria e Sicilia sono da “eh ma però“…

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