Ponte sullo Stretto, Salini: “è un’opera per il Paese. Anche l’Autostrada del Sole era stata contestata”

Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, parla del Ponte sullo Stretto sul Corriere della Sera

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Il Ponte sullo Stretto porterà con sé un indotto non indifferente. Il suo costo previsto di quasi 5 miliardi di euro farà da propulsore economico e sociale. “Le opere sono un formidabile impulso all’economia e all’occupazione. Come Webuild, abbiamo in programma l’assunzione di 10 mila persone in tre anni in Italia, l’88% delle quali al Sud. Ricordo poi che le opere pubbliche rappresentano una piccola parte degli oltre 190 miliardi del Pnrr. Il piano riguarda quindi molte altre imprese e la scadenza di giugno 2026 vale per tutti i progetti: è bene che ogni capitolo di spesa sia seguito con l’attenzione e i controlli dovuti“. E’ quanto dichiarato da Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, in una intervista al Corriere della Sera.

Salini ha ricordato poi come Webuild sia “il primo gruppo infrastrutturale del Paese, con una filiera di 10.500 imprese e oltre 16.000 persone in Italia, e uno dei maggiori in Europa. Siamo presenti in oltre 50 Paesi e abbiamo realizzato 270 progetti negli ultimi 10 anni“.

E sulla necessità di costruire il Ponte sullo Stretto Salini ha spiegato che “storicamente tutte le grandi opere sono state bersaglio di critiche politiche, poi evaporate quando l’infrastruttura finita ha rivelato tutta la sua utilità. Così è stato per l’Autostrada del Sole, per l’Alta Velocità. Lo stesso accadrà per il Ponte sullo Stretto“. Ha spiegato che “la struttura del Ponte ha un costo di quasi cinque miliardi, il resto servirà per opere compensative, idrogeologiche, reti stradali e ferroviarie, indispensabile completamento del progetto“.

L’indotto non interesserà solo le due regioni coinvolte, Calabria e Sicilia, ma tutta Italia. “Il Ponte serve a unire all’Italia – e quindi all’Europa – un’isola che conta 5 milioni di abitanti, quanti la Danimarca che è collegata alla Germania da tre ponti. Uno studio della Bocconi ha stimato che l’isolamento della Sicilia costa ogni anno diversi miliardi di euro. Ogni anno di ritardo nel realizzare l’infrastruttura produce danni per miliardi“.

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