Ponte sullo Stretto Vs Parco Nazionale: ma perché dobbiamo scegliere?

La proposta del Parco Nazionale dello Stretto e della Costa Viola non si pone in antitesi con il Ponte sullo Stretto, ma potrebbero completarsi a vicenda

StrettoWeb

Qualche giorno fa l’on. Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde, è stato a Palazzo San Giorgio, a Reggio Calabria, per presentare la proposta di legge sull’istituzione del Parco Nazionale dello Stretto e della Costa Viola. Si tratta di una proposta firmata da tutta la deputazione dell’alleanza Verdi/Sinistra italiana. Lo scopo? Fornire alle popolazioni dello Stretto e delle aree contigue lo strumento ideale per uno sviluppo rapido e sostenibile del territorio. Un territorio che, si sa, a livello ambientale e paesaggistico è unico nel suo genere.

E fin qui, tutto legittimo e lodabile. C’è però un ‘ma’. Questa proposta non è fatta in questo momento storico casualmente. Si tratta del frutto di quello che ci piace definire ‘benaltrismo‘, perché non si pone in maniera propositiva ma in alternativa niente meno che al Ponte sullo Stretto.

Anzi. In questa visione il Ponte diventa non un alternativa da evitare, ma un nemico da combattere. Tanto che, dicono, il territorio “deve essere salvaguardato da opere, come il paventato Ponte, che ne comprometterebbero irrimediabilmente l’integrità“. Non dunque un valore aggiunto, a livello turistico ma soprattutto da un punto di vista dei collegamenti, bensì un danno non ben definito.

Il Parco

Quella del Parco è un’idea valida ed innovativa per un territorio come quello dello Stretto. Avrebbe una superficie “di circa 30 mila ettari distribuita equamente tra terrestre e marina, e ricade in gran parte in aree già attenzionate dal Ministero dell’Ambiente con provvedimenti parziali di tutela, e dalle Regioni Calabria e Siciliana nei rispettivi piani paesaggistici.

L’istituzione del Parco con i suoi organi di governi e di rappresentanza politica permetterebbe una gestione condivisa del territorio tra le due regioni e un’integrazione economica e sociale fino a oggi ostacolata da sistemi amministrativi tra essi distanti e diversi“.

Ponte sullo Stretto e Parco Nazionale

Detto ciò, viene da chiedersi, perché una cosa dovrebbe escludere l’altra? Un Parco Nazionale di un territorio unico al mondo con al suo interno un Ponte sospeso unico nel suo genere non sarebbe un’attrattiva straordinaria per una terra che vive soffocata da anni? E non è utopia. Ci sono già due elementi concreti sul tavolo: un Ponte la cui edificazione è legge e un Parco Nazionale che è ancora un’idea, ma assolutamente percorribile e condivisibile. Perché, invece di farne una battaglia politica, non ne facciamo una doppia base dalla quale far ripartire Calabria e Sicilia?

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