Reggina, aiutiamo la Fenice Amaranto: appello al cuore grande di Reggio mai avara con i bisognosi

La Fenice Amaranto ha bisogno di aiuto e sostegno: la città di Reggio Calabria saprà farsi trovare pronta per l'ennesimo gesto di cuore

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Reggio Calabria è pronta, in tutte le proprie componenti, ad aiutare chi ne ha bisogno come ha sempre fatto. E anche noi facciamo la nostra parte, con un appello pubblico tramite la stampa affinché Reggio possa dare l’ennesima prova di quella straordinaria solidarietà che questa città ha sempre saputo dimostrare in ogni occasione avuta dalla storia nei confronti degli ultimi, degli emarginati, dei disagiati, dei poveri, dei sofferenti. Oggi a patire condizioni stentate si trova la Fenice Amaranto, la cui situazione è davvero degna di compassione se consideriamo che quello che la squadra esprime sul campo è la cosa migliore in assoluto di tutto ciò che rappresenta la società.

I ragazzi mandati letteralmente al macello la domenica sul terreno di gioco fanno quello che è nelle loro possibilità, nonostante una situazione che già dopo meno di due mesi è alla canna del gas: i calciatori non hanno ancora ricevuto il primo stipendio intero, per ogni pasto al Sant’Agata pagano 7,50€ in una mensa dove la parola d’ordine in cucina è quella di combattere gli sprechi. E’ il modo innovativo con cui la Fenice riconosce i benefit aziendali, fornendo gratuitamente e fuori contratto anche il servizio professionale del dietologo. Ieri ci siamo accorti che per risparmiare la società ha persino spento i display dei tornelli dove si poteva leggere l’effettivo numero dei tifosi presenti sugli spalti che nella partita contro il Lamezia era stato utile per avere quello reale a fronte della cifra fornita dal club: così ieri non abbiamo parlato dei circa 15 mila che gremivano le poltroncine del Granillo, di cui circa 12 mila erano spiriti reduci dalla notte di Halloween e solo per questo invisibili dalle dirette televisive. Invece chi ha azionato l’irrigatore che ha regalato una doccia gratis a Massimo Taibi riceverà una seria ammenda per risarcire il club delle relative spese elettriche, comprese di oneri accessori e tasse.

Ma Reggio Calabria è forte e ce la farà anche questa volta: a partire dal Sindaco Giuseppe Falcomatà che si è sempre dimostrato particolarmente capace e competente nella risoluzione dei problemi. Siamo certi che adesso, dopo che il suo facente funzioni ha combinato questo casino, sarà lui a rimediarne: l’Amministrazione Comunale ha già assunto l’impegno di “vigilare” rispetto alle dinamiche societarie, consapevole di aver scelto la società di Ballarino preferendola a quella di Bandecchi e degli imprenditori reggini. Ma non c’è solo Falcomatà ad impegnarsi in prima linea per salvare la Fenice Amaranto dal momento di crisi: i tifosi tutti sono disposti ad una vera e propria colletta per consentire di onorare gli impegni presi, almeno fino a dicembre quando si potrà intervenire sul mercato per alleggerire il monte ingaggi ringiovanendo la squadra con ragazzini da inserire al posto dei top player che hanno già espresso il loro “lusso per la categoria” e che pesano sul monte ingaggi, per giunta con contratti biennali sottoscritti meno di due mesi fa e adesso già da rescindere.

Le donne reggine si potranno prodigare per cucire il nuovo logo della Fenice Amaranto sulle maglie che hanno quello della vecchia, cara e gloriosa Reggina ma deve essere oscurato; in cucina non faranno certo mancare le foglie di insalata dai piatti dei calciatori. Gli uomini si impegneranno a tagliare l’erba dei campi del Sant’Agata e risistemare le aiuole, già tristemente abbandonate. Tutti potranno contribuire dando e facendo qualcosa, a fronte di un unico impegno: l’addio della proprietà e l’assunzione di responsabilità sbandierata da Brunetti. Siamo molto curiosi di vedere in che cosa si materializzerà.

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