Reggina, secondo pari di fila per la Fenice Amaranto: è 1-1 in casa dell’Akragas

Squadra di Trocini non pervenuta, almeno fino al gol del pari, ma la spinta maggiore è nella parte finale, con due occasioni importanti nell'extra-time e altrettanti interventi dubbi in area su cui però l'arbitro ha scelto di non intervenire

StrettoWeb

Altro pareggio per la Fenice Amaranto, il secondo di fila dopo il pari per 0-0 contro la Vibonese al Granillo di domenica scorsa. Ad Agrigento, in casa dell’Akragas, finisce 1-1, con le reti di Di Mauro e Perri, una per tempo. Squadra di Trocini non pervenuta, almeno fino al gol del pari, ma la spinta maggiore è nella parte finale, con due occasioni importanti nell’extra-time e altrettanti interventi dubbi in area su cui però l’arbitro ha scelto di non intervenire. Note pre-gara: terreno di gioco dell’Esseneto (ma si sapeva) ai limiti della praticabilità, davvero in cattive condizioni e rischioso per i calciatori. Le scelte: torna in porta l’over Martinez, sacrificato in panchina Rosseti (non al meglio), davanti in attacco accanto a Bolzicco c’è Perri.

La partita. Come detto, la Fenice non c’è, come spesso accaduto nei primi tempi in questa stagione. La compagine amaranto subisce la pressione avversaria, decisamente più in palla, precisa, prima nelle seconde palle e pericolosa. E’ da qui che arriva il gol, dopo un batti e ribatti in area che si conclude con una rete a dir la verità dubbia. Nella battuta a rete di Di Mauro, non si capisce se il pallone ha oltrepassato interamente la linea di porta o meno, prima della respinta di Martinez e della difesa. Per l’arbitro è gol, nonostante le veementi proteste di Barillà e compagni. Ricordiamo che in Serie D non c’è Var né gol line technology. E il primo tempo si chiude così.

Nella ripresa il copione sembrava identico: Fenice frastornata, Akragas attenta. Ma il gol del pari sposta tutto. Sfonda Provazza dalla destra, conclude a rete Barillà, sulla respinta si butta Perri e fa 1-1. La squadra di casa, fisiologicamente, accusa un po’ il colpo e finalmente quella di Trocini esce dal guscio, pur non approfittandone per il colpo del KO. La manovra è compassata, la lucidità ridotta, il problema offensivo rimane nonostante Bolzicco proprio per la posizione di quest’ultimo e la difficoltà ad essere servito, il che lo costringe a venire spesso dietro per partecipare all’azione. I pericoli maggiori la squadra dello Stretto li crea solo nel finale, tra occasioni e contatti dubbi in area, ma nonostante le proteste finisce così. 1-1.

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