Reggina, Amoruso, il -15 e quella cessione vicina: “mi impuntai e mi costò la panchina, ma poi…”

Reggina, l'ex Nicola Amoruso racconta l'aneddoto della stagione del -15: la notizia, le richieste del club, la sua volontà

StrettoWeb

Dopo Emiliano Bonazzoli, che ora fa faville sulla panchina del Lecco, un altro grande ex attaccante della Reggina è tornato a parlare della squadra amaranto: Nicola Amoruso. Anche lui, così come il bomber di Asola, sarebbe potuto tornare sullo Stretto questa estate. Se il primo come allenatore, però, il secondo come Presidente di una cordata composta da lui, Mark Iuliano e un imprenditore romano. Hanno parlato con Brunetti, erano interessati a far ripartire il calcio a Reggio Calabria, ma poi hanno deciso di non partecipare alla manifestazione d’interesse, dopo aver valutato attentamente il bando.

Più che di questo, però, Amoruso ha parlato ovviamente della sua esperienza da calciatore. Tre anni pazzeschi, indimenticabili, così come indimenticabile è stata la stagione del -15. Ai microfoni di Andrea Zenga, su LeoVegas.News, l’ex attaccante amaranto ha raccontato proprio un aneddoto dell’estate di quell’anno. “Arriva la notizia del -15 – rivela – e la società mi dice: ‘siccome siamo già in Serie B, puntiamo sui giovani, dobbiamo trovare una soluzione’. Io ero tra i più anziani, avevo ricevuto qualche offerta dalla Serie A, dal Cagliari, ma mi imposi. Dissi al Presidente: ‘voglio restare a Reggio perché voglio far bene’. Questa scelta mi costò la panchina all’inizio, per le prime 4-5 partite. Poi però entravo, facevo la differenza e il miracolo era lì alla portata. Eravamo spensierati, intraprendenti, anche a San Siro. Io ci ho creduto per questo, la società dava per scontata la B ma io ero convinto. Sono stato ben ripagato, nel nostro piccolo è stato come vincere uno scudetto“.

Condividi