Reggina, Ballarino: “entro 5 giorni manifestazione d’interesse e tolgo il disturbo, altrimenti…”

Reggina, le parole del DG e patron della Fenice Amaranto Antonino Ballarino in conferenza stampa dopo la contestazione di domenica

  • Conferenza stampa Ballarino Reggina Fenice Amaranto
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Conferenza stampa Ballarino Reggina Fenice Amaranto
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  • Conferenza stampa Ballarino Reggina Fenice Amaranto (9)
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  • Giuseppe Praticò Club Manager Fenice Amaranto Reggina
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  • Presidente Fenice Amaranto Reggina Virgilio Minniti
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A oltre due mesi da quella prima, e fino ad oggi sua unica conferenza stampa, Antonino Ballarino torna a parlare alla città di Reggio Calabria. Non un incontro programmato, ma nato alla luce della contestazione pesante che la tifoseria della Reggina ha riservato a lui e alla Fenice Amaranto alla fine del match perso contro il Real Casalnuovo domenica al Granillo. E sempre dalla pancia dello stadio reggino, l’imprenditore catanese ha incontrato i giornalisti. Insieme a lui il Presidente Virgilio Minniti e il Club Manager Giuseppe Praticò.

“Sono stato chiamato in causa in maniera pesante”

“Sono passati circa 70 giorni dalla prima conferenza stampa, quando ho detto ‘mi raccomando facciamola diventare una festa’, ma dovevo capirlo subito che non era una festa, già allora. Non fa niente – esordisce il DG, che rimane in piedi – Era normale che stasera ci dovesse essere una conferenza stampa, dopo quanto accaduto domenica, dove sono stato chiamato in causa in maniera pesante, a 70 giorni dalla mia venuta, non 270. Tutto questo è successo perché fin dal primo giorno si è scatenata – io dico senza motivo – una campagna di odio, di accuse, di attacchi personali, che ci hanno portato piano piano a tante situazioni. Ce ne hanno dette di tutti i colori, ma la cosa che mi ha fatto più ridere è quella in cui mi hanno detto che sono poverello. Quello mi ha fatto piacere: auguro a tutti i poverelli del mondo di essere come me”.

Ballarino: "chiamato in causa in maniera pesante"

“Non ho grande rapporto con i giornalisti”

“Io non ho un grande rapporto con i giornalisti, ho grande stima, ma non mi so saper vendere. Però non so neanch’io cosa ho subito. Dall’essere sciocco a catanese. ‘Ricordati che i reggini non sono sciocchi come te’, mi hanno scritto. Sono catanese? E dove sta il problema. Minniti e Praticò sono reggini. Da voi – rivolgendosi alla stampa – mi aspettavo l’accoglienza, almeno i primi 6 mesi, il primo anno. Passati i primi 60 giorni non ho visto un allenamento, tra Comune, uffici. Io iscrivo la squadra e non ritrovo nulla, solo macerie. Il giorno dopo l’ufficialità della scelta del Sindaco, dissi che mi sarei fatto da parte se ci fosse stato qualcuno a presentare gli assegni, ma non si è presentato nessuno, né prima e né dopo. Qualche giorno dopo sono stato invitato da parte di Associazioni che mi hanno chiesto apertura del territorio. Nonostante le mie aperture, attacchi da tutte le parti. Una parte dei giornali web hanno deciso di attaccarci. Ci hanno detto che non stavamo facendo questo o quello, e invece in 2 mesi abbiamo una società, una squadra, un gruppo di lavoro nostro e quattro compagini del settore giovanile. In questi giorni ho sentito tante parole, io sono imprenditore e faccio fatti, non parole”. 

Evidenti i riferimenti anche al Consigliere Ripepi: “c’è chi mi ha detto che c’è differenza tra una Maserata, una Ferrari, e una Tucson. Io la Maserati ce l’ho, l’ho comprata e la pago, la gestisco”.

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Il passaggio sull’Università “Dante Alighieri”

“La mia risposta sulla Dante Alighieri, il primo giorno, è stata chiara. Per acquistare la Dante Alighieri ci vogliono i soldi e io sono morto di fame. Io sono con eCampus ed è vero che eCampus voleva prendere l’Università per Stranieri, ma ha saputo che io volevo prendere la società giorno 11 settembre, successivamente al nostro arrivo. Sono nostro sponsor? Sì, magari potrebbe esserlo anche l’anno prossimo. I soldi li ho messi io, eCampus non c’entra niente. State sereni, tutti. Poi se qualcuno me la vuole regalare, perché mi dicono che è morente, la rilancio come ho fatto grande la mia. Ma nessuno me l’ha regalata, mi hanno detto che ci sono debiti”.

“Sono venuto qui a fare calcio e non politica”

“Io sono venuto a Reggio Calabria a fare calcio, non politica, perché Reggio è una grande piazza e negli ultimi anni ha portato a due fallimenti e io non voglio fallire e non fallirò. La squadra è una cosa, è del popolo, la società è un’altra e la gestiamo noi. Voi avete dimenticato troppe cose di quanto accaduto questa estate. Io ho un papà di 88 anni e mi ha detto: ‘sei più a Reggio che a casa’. Forse non sono venuto le ultime quattro partite, ogni tanto ho anche i miei problemi e devo riposare, ma qualcuno c’è sempre stato dei miei”.

Sul marchio…

“Chi va dagli ultrà a dire fesserie sul marchio, gli dico di fargli ascoltare l’intervento di ieri del dottor Fabrizio Condemi in una diretta. Io sono interessato alla storia, sono venuto per questo, poi se ci riuscirò o meno… Ci vogliono i tempi e questo lo sapete tutti ma non lo scrive nessuno. Dobbiamo obbligatoriamente aspettare. Chiamarla Fenice oggi è un falso problema perché l’obiettivo è diventare Reggina”.

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Interviene l’Avvocato Sbarbaro

All’improvviso, nella tv dietro Ballarino, interviene da remoto l’Avvocato Sbarbaro: “il marchio e la storia sono desideri ed obiettivi dall’inizio, ma saprete bene che chi detiene ad oggi la Reggina 1914 è sotto oggetto di procedimento. Sapete che era stata concessa l’omologa, ma anche che il provvedimento è stato reclamato ed è ancora in corso. Non è escluso che possa arrivare la liquidazione giudiziale, chiamato anche fallimento, e noi non possiamo far altro che monitorare. Ieri c’è stata udienza, non è stata sciolta la riserva”.

L'Avvocato Sbarbaro interviene sul marchio

Il budget e gli stipendi

“Il Trapani ha speso oltre un milione, qualcuno mi ha detto che io avrei dovuto spendere 1,8 milioni di euro per tutto. Non siamo lontani da quella cifra. Lo dico perché qualcuno dice che io sono povero, ma io sono oculato”. E sugli stipendi alza la voce: “io credo che negli ultimi 5-6 anni, i calciatori della Reggina non sono in regola come quest’anno. Abbiamo pagato ottobre ed entro il 16 pagheremo novembre. Chiedete a tutti. Come ci permettiamo di dire fesserie in giro? Scrivete gli articoli? Ma venite, venite a vedere, a vedere che succede e perché succede. Siamo tutti bravi dietro una scrivania e una tastiera. Sapete perché mi sono nominato auto Direttore Generale? Perché mi devo prendere lo stipendio? Vergogna a chi lo scrive! Ma lo sapete quanto prendo io? Vergogna!”.

Sul Sant’Agata

“Volgo alla fine – afferma Ballarino al termine del suo lungo intervento, mentre ancora la stampa non ha potuto effettuare domande – e parlo del Sant’Agata, la casa della Reggina. Ai tempi di Foti e Martino, quest’ultimo mi chiamava per sapere se avevo qualcosa. Ritrovo questo centro sportivo dopo 30 anni. Lasciamo stare le difficoltà in cui siamo entrati, appena arrivati ci hanno pure tagliato la luce perché la società precedente non aveva pagato. Gli steward allo stadio li pago prima. Oggi questa società non ha un debito, perché non pago a 30-60-90, ma pago prima”.

“Tornando al Sant’Agata, dico che è fatiscente. Un centro sportivo si distingue dal resto perché ha dei campi, al Sant’Agata sono sei ma ne utilizziamo solo uno, e neanche quello. Chi ha un’azienda qui? – si rivolge ai giornalisti – Qualcuno di voi oggi prenderebbe il Sant’Agata? Uno dei mister mi dice che non si può allenare e noi andiamo in altri campi. Tra l’altro ci minacciano pure dicendo che il 18 dicembre dovremo andare via, ma io non torno più al Sant’Agata. Ci stiamo muovendo per andare via. Perché per aggiustarli ci vogliono 1,5 milioni”.

Ballarino interviene sul Sant'Agata

Ballarino: “vi dico chi sono io”

“E’ vero che sono stati 70 giorni pesanti, ma è anche una grande esperienza. Chi sono io? Ho lavorato 7 anni con l’Empoli, con Fabrizio Corsi, Domenichini in Primavera, Pietro Leonardi, Baldini ancora giocava. All’epoca facevamo Serie C, B e A, io facevo il secondo del Direttore Generale. Poi sono tornato nella mia terra, perché sono catanese, e ho fatto circa 6 anni di Interregionale in Sicilia, tra San Cataldo, Nuova Igea, Belpasso con Nino Pulvirenti e poi ho fatto l’Acireale. Non ho fatto nulla, mi sono passato solo il tempo. C’è chi dice che sono inadeguato”.

Ballarino apre a manifestazione d’interesse entro “i prossimi 5 giorni”

“Domenica è successa una cosa grave, gravissima. Non so se è vera, se parte dal cuore oppure no. Ma dico: se ci sono imprenditori pronti ad acquisire la Reggina, do tempo 5 giorni. Oggi è martedì. Fino a sabato chiedo di farmi pervenire una manifestazione d’interesse, una telefonata. Se sono in condizioni di poter garantire almeno ciò che posso fare io. E tolgo il disturbo. Ma se questo non succede… io non me ne devo andare, non voglio soci, non voglio aiuti, il 30%. Chi viene deve prendere la società per intero e deve garantire e dimostrare più di me. Passati i 5 giorni deciderò io, insieme ai tifosi e alla città, quello che dobbiamo fare, perché soltanto un patto d’acciaio può garantire determinate cose. Magari nella velocità non siamo stati bravi a prendere 30 giocatori tutti pronti, ma siccome ci sono le condizioni per poter fare sicuramente questa proprietà non smantellerà. Se noi non riusciremo economicamente a garantire un futuro, saremo i primi ad andare via, ma al momento sono il garante e garantirò fino a che non ci sarà uno migliore di me”.

Su allenatore e mercato

“Non abbiamo mai messo in dubbio Trocini, il primo ad arrivare dopo la nascita della società. E’ chiaro che a fine campionato faremo le nostre valutazioni. Sul mercato, già dalla scorsa settimana abbiamo iniziato a parlarne, lo abbiamo fatto anche stamattina. L’obiettivo nostro è portare a giocare chi ha avuto poco spazio”.

Ballarino: “Taibi? Se avremo le condizioni lo chiameremo”

“Che gran piacere con Taibi, quando ci siamo abbracciati. Taibi persona che mi dicono abbia fatto la storia e io sono contento per lui. Per me è una persona importante, se avremo lo condizioni lo chiameremo, se lo riteniamo opportuno. Se noi abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione d’interesse è perché conoscevamo la Reggina e la sua storia. Per questo sappiamo qual è il peso di rappresentare questa storia. Qua tutti siamo in prova, anche io, proprio perché siamo in una piazza importante”.

La contestazione

“E’ chiaro che non mi abbia fatto piacere sentirmi dire ‘Ballarino pezzo di merda’. Pensate: mia figlia non viene più allo stadio da quando 2-3 signori dietro di me mi hanno detto delle parole”.

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Le considerazioni in Lega

“Noi considerati poco in Lega? La Reggina 1914 nell’ultimo anno qualche problema lo ha creato, voglio ricordare che a un certo punto ha avuto ‘no’ da tutte le parti. Quando siamo stati iscritti siamo diventati lo spauracchio di tutti e chi ha investito ha fatto di tutto per metterci in difficoltà. Con i vertici siamo comunque in buoni rapporti. E’ giusto che il mister si lamenti di quanto accaduto contro Vibonese, Akragas e Real Casalnuovo. L’ha fatto in maniera forte e lo avevamo pure concordato. In questo momento la società deve far capire che noi siamo qualcosa di diverso, ma è chiaro che ci dispiace e che già abbiamo fatto dei passi per capire cosa è successo. Non voglio pensare male, ma due rigori non dati, uno fatto non dato, uno inesistente assegnato agli avversari, mi lascia pensare… Per questo dico che abbiamo degli appuntamenti e non per piangere, lo avete visto oggi, ma per reagire”.

Eventuali compratori

“In un’intervista tempo fa dissi che non voglio soci, ne ho già uno. Dissi anche che le nostre porte erano aperte, non spalancate. Non è arrivato da me nessuno ma solo tramite interposte persone. Se c’è la volontà di acquisire io non sono in Australia. Questo significa che non è in vendita. Altri reggini in società dopo Minniti e Praticò? Come soci no. Non ho bisogno, fortunatamente. C’è stato un momento in cui ho parlato di apertura al territorio, ma poi non ho cercato”.

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