Reggio Calabria, Falcomatà fa saltare il CdA della Dante Alighieri per la seconda volta. Aggregazione alla Mediterranea sempre più a rischio

Reggio Calabria, anche oggi Falcomatà ha fatto mancare il numero legale nel Consiglio di Amministrazione dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria "Dante Alighieri": senza il voto sulla legge di bilancio non si potrà completare l'iter - già deliberato - di aggregazione all'Università Mediterranea

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E’ finita nel modo peggiore possibile. La riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Università per Stranieri di Reggio Calabria “Dante Alighieri” è saltata per mancanza del numero legale, ancora una volta. E ancora una volta a determinare questo caos è stato il sindaco Giuseppe Falcomatà, che aveva già disertato l’incontro di lunedì. Stavolta ha delegato i suoi rappresentanti, Brunetti per il Comune e Versace per la Città Metropolitana: i due ex “facenti funzione” del primo cittadino si sono presentati ma non hanno fatto sviluppare l’ordine del giorno. Dapprima hanno accusato il Presidente del CdA Pietro Aloi di non aver partecipato alla riunione privata convocata ieri da Falcomatà a Palazzo San Giorgio, fuori da ogni canone istituzionale, e poi si sono alzati e se ne sono andati facendo mancare il numero legale proprio prima che si arrivasse al punto dell’ordine del giorno sull’approvazione del bilancio.

Il Consiglio di Amministrazione è stato quindi nuovamente convocato per martedì prossimo, il 21 novembre, per la terza volta. Il bilancio non si riesce a votare per l’ostruzionismo di Falcomatà: la situazione è critica. Appare evidente l’intenzione da parte dell’Amministrazione comunale di far decadere questo Consiglio di Amministrazione per integrarne uno con nuovi soci privati, dando seguito alla famosa lettera del 5 settembre in cui proprio Brunetti e Versace scrivevano che per salvare l’ateneo “l’unica âncora di salvezza è l’ingresso nella compagine sociale di un solido soggetto economico del mondo universitario privato che inietti risorse nuove“. Ma in realtà non è questa l’unica via: è una scelta politica, affatto obbligata. La Dante Alighieri può rimanere in piedi e avere un futuro virtuoso anche senza essere svenduta ai privati: è infatti già deliberata l’aggregazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria dopo un lungo e impegnativo percorso intrapreso dalla Regione Calabria, dall’Università Mediterranea e dal Ministero della Pubblica Istruzione. Tutti enti istituzionali che hanno realizzato un processo di risanamento per consentire alla Dante Alighieri di avere un futuro virtuoso e di diventare a tutti gli effetti un’università Statale.

E invece l’Amministrazione Comunale preferisce consegnare l’Università per Stranieri ai privati. Perchè? A questo punto il Sindaco dovrebbe spiegarlo alla città illustrando le motivazioni di una scelta di grande responsabilità: Reggio ha il diritto di sapere quale futuro il primo cittadino ha in mente per la Dante Alighieri e perchè si sta così tanto opponendo al processo di aggregazione con la Mediterranea. E’ possibile che il futuro dell’Università per Stranieri sia migliore con un nuovo privato che la rilanci? Non lo escludiamo affatto, è uno scenario più che legittimo ma se l’Amministrazione comunale e metropolitana sta lavorando su questo progetto dovrebbe illustrarlo alla città e fornirne i dettagli. A partire dal principale: qual è il privato a cui Falcomatà vuole consegnare la Dante Alighieri? Non sarà mica quell’eCampus a cui la stessa Amministrazione poco più di due mesi fa ha assegnato la società di calcio della città tramite la Fenice, piccola succursale catanese dell’università telematica di Polidori?

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