I lavori per completare il nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria inizieranno entro pochi mesi, nel 2024, e si completeranno in circa due anni e mezzo, con l’inaugurazione nel 2027. A dettare i tempi è stato questa mattina il coordinatore del settore tecnico e RUP Giovan Battista Pasquariello che ai microfoni di StrettoWeb ha fatto il punto della situazione illustrando tutti i dettagli dell’opera, enorme incompiuta della città. Proprio Pasquariello ha fatto un excursus storico ripercorrendo i tempi di un progetto straordinario, i cui lavori erano iniziati nel 2005 durante la stagione del modello Reggio di Scopelliti, e avevano visto il completamento di circa il 60% della struttura entro il 2011. Poi la ditta Bentini ha avuto dei problemi economici interni per la crisi finanziaria, e tutto si è fermato: “loro avevano lavorato bene, poi ci sono stati problemi non dovuti al bando ma alla ditta, cose che possono succedere e succedono spesso negli appalti” spiega Pasquariello, che poi però aggiunge “quello che non doveva succedere è quello che è accaduto dopo il 2012, cioè che per undici anni è rimasto tutto fermo e abbandonato“.
Tutti i governi che si sono succeduti dal 2012 in poi e tutte le Amministrazioni comunali di questo periodo (i commissari e Falcomatà) hanno fatto promesse su promesse ma mai nulla si è mosso e – peggio del peggio – l’opera è stata abbandonata senza alcun controllo tanto che oggi versa in condizioni clamorosamente degradate. In questi 11 anni di abbandono totale, infatti, ha subito numerosi episodi di furti e vandalizzazioni: sono stati rubati i cavi elettrici, ingenti quantità di tubazioni di rame, persino di mattonelle e di una cabina degli ascensori, sono stati distrutti gli impianti di riscaldamento, gli impianti idrici e quelli anti incendio. Insomma, buona parte dei lavori è da rifare completamente, infatti il progetto firmato oggi per il completamento dell’opera vale 60 milioni di euro, la stessa identica cifra di inizio lavori nel 2005. In questi 18 anni i prezzi sono aumentati sensibilmente per il costo delle materie prime e l’inflazione, ma in realtà tranne le strutture portanti in cemento armato, al Palazzo di Giustizia è tutto da rifare da zero.
Adesso, grazie all’impegno dell’on. Francesco Cannizzaro, pubblicamente ringraziato questa mattina dal Procuratore Generale Gerardo Dominijanni, il Governo ha preso le redini dell’iniziativa e ad assicurare che tutto andrà bene è Pasquariello in persona: “in 30 anni di pubblica amministrazione tutti i lavori che ho iniziato li ho finiti, quindi non vedo perchè questo debba essere diverso dagli altri”.