“Il termine usato dal procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, è più che mai aderente al sentimento generato dalla violenza sui minori: raccapricciante. E chi ogni giorno è in trincea per farlo capire all’opinione pubblica lo sa benissimo“: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, in relazione agli arresti operati dalla Polizia di Stato per violenza ai danni di due minorenni della Piana di Gioia Tauro.
“Ancora una volta – evidenzia Marziale – le risultanze di un’indagine portano al branco, che nel regno animale si origina quando due individui di sesso opposto si incontrano, si stabilizzano in un’area idonea e si riproducono. Ma nel genere umano assume connotazioni diverse, certamente meno nobili dell’istinto animale, poiché la finalità non è la riproduzione ma la violenza fine a sé stessa”.
Per il Garante: “La violenza a danno dei minori è il più turpe fra i crimini contro l’umanità, perché la vittima rimane biologicamente in vita, morendo dentro, costretta a portarsi nella psiche cicatrici che non la abbandoneranno mai e che inficeranno il suo corso di vita, i suoi legami affettivi, la fiducia nel prossimo”.
“Apprendere che anche altri minorenni sono coinvolti nella vicenda, ma con ruoli diversi dalle vittime – dice ancora Marziale – è un dolore su dolore, che deve portare la società intera ad interrogarsi e non a girare la testa dall’altra parte come gli struzzi, atteggiamento che pervade l’umanità contemporanea. Tutti siamo chiamati ad assumere responsabilità ed a riconoscere di avere fatto poco o di aver fatto male, perché il perpetuarsi di certi crimini è figlio della sottovalutazione o dell’indifferenza”.
“Agli inquirenti il mio ringraziamento, anche perché so perfettamente cosa significhi affrontare certe indagini e cosa comporti a livello emotivo il doverle affrontare. A tutti è riconosciuta la presunzione di innocenza fino a prova contraria e pagherei oro colato perché quanto portato alla luce non sia mai accaduto, ma le parole del procuratore: “Abbiamo seguito in diretta le organizzazioni delle violenze, lasciano poco spazio alla speranza, ed allora davanti alla certezza del reato, di questo tipo di reato – conclude il Garante – la legge faccia il suo decorso fino in fondo, con la speranza che il legislatore prima o poi si renda conto che la deterrenza scevra da sconti è l’unica via di uscita, ricordando che fra cinque giorni sarà la Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, momento di riflessione e non certo di celebrazione”.