In un momento storico in cui l’ebraismo è sotto i riflettori del mondo, di recente in Germania è andato in onda un documentario che ribadisce ancora una volta quanto il ruolo di Reggio Calabria sia stato fondamentale per la diffusione del giudaismo in Europa. Il documentario, nel video in calce all’articolo, si chiama “Gerusalemme sul Reno” e parla delle tre capitali dell’ebraismo tedesche, Magonza, Worms e Spira, tre città sul fiume Reno. Ebbene, con l’avvento della stampa a carattere mobili vi fu la necessità di stampare libri in ebraico. In Germania, però, era impossibile: la Chiesa si opponeva fermamente. Pertanto il primo libro con data certa a caratteri mobili mai stampato è stato fatto in quello che nel documentario definiscono Süditalien, nello specifico proprio Reggio Calabria.
Il documentario. andato in onda sul secondo canale nazionale tedesco (ZDF), parla del contributo della stampa a caratteri mobili nel rivitalizzare la cultura ebraica nel XV secolo. Quello di Reggio Calabria è dunque un primato mondiale, sebbene attualmente quel libro, il Commentarius in Pentateuchum di Rashì, sia esposto nella Biblioteca Palatina di Parma.
Lo scorso anno la copia anastatica del Commentario di Rashì, uscito dai torchi di Avraham ben Garton il 18 febbraio 1475, è stata esposta al Cartello Aragonese di Reggio Calabria in occasione della mostra “Rashì a Reggio” promossa da Klaus Davi come approfondimento del convegno “Le 130 Giudecche di Calabria, volano straordinario per cultura e turismo”. Un evento che ha preso in esame l’antico retaggio ebraico del territorio, riscoprendolo e valorizzandolo dopo secoli di oblio e di voluta cancel culture. Il primo libro ebraico al mondo a recare una data certa era tornato dunque per un breve periodo nella sua città natale, Reggio Calabria, per poi ritornarsene a Parma dove è custodito.