“Leggo stamattina che un fantomatico circolo del Pd taorminese avanza critiche circa l’operato della mia azione politica a Taormina. Di fronte alle dichiarazioni di chi ha governato questa città per oltre trent’anni resto davvero perplesso. L’interrogativo è semplice: ci siete o ci fate? Mi sono insediato il 30 maggio in un comune che voi avete portato al dissesto finanziario, avete affossato una città con la vostra gestione miope della cosa pubblica. Dal giorno dopo la mia elezione insieme alla giunta abbiamo avviato una strategia di risanamento che è sotto gli occhi di tutti, facendo guerra alle lobby che ci avete lasciato in eredità. Abbiamo denunciato anche all’autorità giudiziaria il malaffare che abbiamo riscontrato nella gestione dei servizi municipali, incluse le coperture che hanno consentito a tanti padroni del consenso di evadere tributi con la complicità della politica taorminese a trazione Bolognari che ha governato per quasi 30 anni“. Lo dichiara il sindaco di Taormina, Cateno De Luca.
“Ma nonostante ciò visto che avete così tanto da dire confrontiamoci. Lo dico a Mario Bolognari che continua a nascondersi dietro la sigla del Pd per lanciare messaggi che sporcano l’immagine del partito stesso di cui dice di fare parte, confrontiamoci. Sei scappato già una volta quando avresti avuto la possibilità di smontare le tesi del sindaco De Luca in occasione della discussione in aula della relazione di inizio mandato il 2 ottobre scorso quando piuttosto che presentarti in consiglio hai preferito dimetterti e oggi continui a vaneggiare“, rimarca De Luca.
“I vostri bilanci erano falsi, l’ho detto più volte e lo ribadisco, aspettavo le querele che non sono arrivate perché dico la verità. Ho spiegato anche perché abbiamo dovuto fare una manovra, una variazione di bilancio, il “Salva Taormina” al 31 di luglio per evitare il secondo dissesto e rimediare alle falsità che ci avete lasciato in eredità. Possiamo entrare nel dettaglio di ogni aspetto che riguarda la vostra gestione fallimentare e che ha portato la città allo sfascio. Confrontiamoci. Vi aspetto. Altrimenti fateci lavorare e abbiate il pudore di restare in silenzio”, conclude De Luca.