Non le manda a dire a Cateno De Luca ed alla sua amministrazione comunale il Partito Democratico di Taormina. In una nota i Dem sono chiari: “Sud chiama Nord è oggi arenato a fenomeno tipicamente messinese e per di più jonico. Se intende crescere per più ampi progetti è costretto a tessere rapporti con altri partiti. Per farlo deve rinnegare sé stesso e trovare un motivo per giustificare che i vecchi nemici diventino i nuovi amici. Continuare a dire che è colpa degli altri, soprattutto degli avversari storici del Pd Messinese, non è una buona strategia. Anche perché dopo 20 anni di amministrazione sui territori e 4 legislature a Palermo, anche per Sud chiama Nord è tempo di bilanci. Insieme alle altre forze politiche allora partecipi della coalizione civica, il contributo del Pd a Taormina è stato determinante nel tracciare un percorso di risanamento che oggi altri trovano bello e fatto”, rimarca la nota.
“Incarichi e inaugurazioni? Preso atto dell’insostenibilità di un piano di riequilibrio, più volte riproposto nel tempo, che di fatto ha lasciato il comune attaccato alle macchine per anni la dichiarazione di dissesto, intesa come momento inevitabile per ripartire è paternità della visione e senso del dovere di una parte responsabile della politica taorminese, che non si è nascosta dietro al dito. Ora si spende per incarichi e inaugurazioni. Anche la predisposizione dello schema di Bilancio di previsione 2024 è stata possibile grazie all’approvazione del precedente documento a maggio, per la prima volta nei termini dopo anni e prima della scadenza elettorale. Un gesto di serietà verso l’Amministrazione, chiunque ne fosse divenuto il capo. Ora si annunciano miracoli. L’approvazione di ben dieci bilanci di Asm e la sua rimessione in perfetto ordine e funzionamento, sono risultati che il Pd Taorminese rivendica con forza. Ora si parla di Spa, con quattro direttori generali”, spiega il Pd.
“I democratici parlano inoltre “dell’affidamento della riscossione dei crediti tributari ad una società terza è anche questo un atto voluto dal Pd Taorminese – e contributo storico del compianto Alfredo Ferraro, allora assessore al Bilancio – che oggi consente di ritenere chiuso il dissesto per almeno ¾ delle somme necessarie. Ora si vanta la riuscita di numeri importanti. La programmazione di progetti per importanti opere pubbliche, scuola dell’infanzia a Trappitello e Taormina, scuola primaria e lungomare a Mazzeo tra tutte, ma anche il nuovo impianto di illuminazione del tennis, sono patrimonio comune che altri sono chiamati a realizzare. Ora si fanno articoli di giornale”, evidenza il Pd.
“Non c’è motivo di fare campagna elettorale permanente parlando di sfasci che non ci sono, visto che l’attuale amministrazione sta semplicemente camminando sul velluto del lavoro sporco fatto da altri. Si riconosca il merito e basta. Quella parte della coalizione del 2018 che oggi siede tra i banchi della maggioranza potrà confermare. Meno annunci e più fatti, perché ad oggi di farina della nuova amministrazione se ne vede poca. Quanto alle alleanze regionali, come per i matrimoni, bisogna essere in due”, conclude il Pd.