Università di Messina, lettera aperta della Uil ai candidati alla carica di Rettore

Università di Messina, lettera aperta della Uil ai candidati alla carica di Rettore: "la nuova Amministrazione dovrà, a nostro avviso, avviare un serrato confronto con la Regione Siciliana"

StrettoWeb

In vista delle imminenti elezioni per la carica di Rettore dell’Università di Messina dove si contenderanno la l’importante ruolo i professori Limosani, Moschella e Spatari, la Uil della città dello Stretto, ha scritto una lettera aperta ed approfondita ai tre candidati. Di seguito la missiva integrale:

“Egregi proff. Limosani e Moschella, gentile prof.ssa Spatari,

l’Università di Messina ha vissuto, nelle scorse settimane, uno scandalo che ha evidenziato l’esistenza di una questione morale che ha pesantemente minato la credibilità dell’Ateneo. È indispensabile prendere atto di quanto avvenuto e non minimizzare una vicenda raccapricciante che ha esposto l’importante istituzione universitaria ad un quotidiano, nonché motivato, stillicidio mediatico. Bisogna essere pienamente consapevoli che i fatti che hanno portato alle dimissioni del prof. Cuzzocrea rappresentano un punto di non ritorno che, senza sofismi, meritano una condanna senza se e senza ma. Solamente metabolizzando e sostenendo convintamente questo assunto si può costruire un indispensabile nuovo inizio del nostro Ateneo che, evidentemente, deve partire dalla volontà di realizzare una forte discontinuità e una tangibile caratterizzazione sui temi della trasparenza e della legalità.

 

Un’Università che, certamente, ha la forza e le potenzialità culturali, didattiche, amministrative ed umane, spesso soffocate da una gestione del potere asfissiante, per rilanciare la sua capacità attrattiva in un quadro di proiezione e apertura al territorio per elaborare e costruire la Messina del futuro con una visione avveniristica e mediterranea nell’ambito della conurbazione dell’area dello stretto. Pertanto, è indispensabile che la futura amministrazione abbia idee ampie, prospettiche e non ristrette in un ambito di mera ed asfittica gestione del potere. L’Università di Messina può e deve rappresentare il motore e la spinta propulsiva per realizzare un ambizioso progetto di svolta che, in concerto con tutte le Istituzioni, possa contribuire a costruire un futuro occupazionale alle ragazze e ai ragazzi che, finiti gli studi, sono costretti a scappare dalle nostre realtà: un fenomeno drammatico caratterizzato da numeri imponenti ed inaccettabili. Tutto ciò potrà avvenire se il confronto sarà l’elemento fondante dell’imminente nuova stagione.

 

Un confronto costante con le parti sociali, in primis il Sindacato, che nel profondo rispetto del suo ruolo e delle sue specificità, elementi notevolmente mortificati negli anni recenti, potrà essere un interlocutore utile e fecondo per riallacciare i nodi di un rapporto non solo gerarchico con tutte le componenti universitarie. È indispensabile valorizzare tutto il personale tecnico-amministrativo attraverso una valutazione basata esclusivamente sul merito e sulle capacità delle lavoratrici e dei lavoratori, senza guardare le eventuali appartenenze a cordate o cerchie ristrette, vale a dire tutto ciò che, nel corso degli anni, è stato il male assoluto dell’Ateneo. Le pari opportunità e l’attenzione di genere dovranno essere un indispensabile caposaldo gestionale.

 

Gli studenti, patrimonio umano inestimabile, dovranno assumere un ruolo, non retorico, di indiscutibile e costante centralità sin dal giorno dell’immatricolazione e fino alla conclusione del ciclo di studi. Ciò potrà avvenire attraverso una maniacale attenzione all’aspetto didattico e culturale, nonché alle fondamentali attività collaterali: lo sport e la cittadella universitaria dovranno conoscere un rinnovato rilancio al servizio della comunità. In questa direzione, è necessario rivedere la politica attuata sul tema delle residenze e degli importi dei canoni per gli affitti che riguardano gli studenti fuori sede che rappresentano una ricchezza per il territorio. Infine, crediamo che il Policlinico Universitario debba ritornare ad essere tale e ad avere quella capacità attrattiva che si è oggettivamente indebolita. La nuova Amministrazione dovrà, a nostro avviso, avviare un serrato confronto con la Regione Siciliana per chiedere che, finalmente, si chiuda la stagione dell’emergenza commissariale e si giunga alla nomina di un Direttore generale con il quale “ridisegnare” il Policlinico.

 

Contestualmente è necessario evidenziare che il tetto di spesa assegnato dall’Assessorato regionale alla Salute per la dotazione organica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, pari a €. 90.696.000,00, è assolutamente insufficiente e, conseguentemente, non consente di reclutare il personale necessario per coprire il fabbisogno del personale. Tutto ciò provoca gravissime conseguenze che ricadono sui cittadini-utenti che subiscono il dramma delle liste di attesa e sul personale sanitario ed amministrativo che vive una pesante condizione lavorativa basata sulla costante emergenza. Siamo assolutamente persuasi che il prossimo sessennio non sarà semplice, ma siamo oltremodo convinti che la comunità accademia, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti dell’Università di Messina hanno, al di là delle singole posizioni nell’odierna contesa elettorale, il desiderio di operare per contribuire a rifondare il nostro Ateneo.

 

Sarà compito del nuovo Rettore o della nuova Rettrice ricreare un clima di serenità e collaborazione, oggi assolutamente assenti, per fare tornare l’Università di Messina ad essere un punto di riferimento certo e credibile: la bussola culturale della città e del territorio metropolitano in un quadro di crescita economico-sociale e di progresso civile”.

Il segretario generale Uil Messina

Ivan Tripodi     

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