Università di Messina, il prof. Moschella sosterrà la prof.ssa Spatari: sarà lei il nuovo Rettore? I numeri

Messina, ufficializzato l'accordo con il prof. Giovanni Moschella che è giunto terzo al primo turno ed ha deciso di ritirare la propria candidatura

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Potrebbe essere Giovanna Spatari, ordinaria di Medicina del Lavoro, il nuovo Rettore dell’Università di Messina. Questa mattina, infatti, è stato ufficializzato l’accordo con il prof. Giovanni Moschella che è giunto terzo al primo turno ed ha deciso di ritirare la propria candidatura – “grato per la fiducia accordatagli da una parte della comunità accademica e ringraziando tutti coloro che lo hanno supportato con passione e impegno” – in vista del ballottaggio di lunedì.

Per vincere al primo turno bisognava raggiungere il quorum di 677 voti e non ce l’ha fatta nessuno: il prof. Michele Limosani, ordinario di Politica economica, s’è fermato a 539 voti e pur essendo il più votato non è riuscito a vincere la partita. Molto vicina la prof.ssa Giovanna Spatari (502 voti) mentre Moschella ha avuto 125 voti, che adesso si potranno rivelare determinanti per la seconda votazione di lunedì (urne aperte dalle 8 alle 20, spoglio il giorno successivo).

Con un comunicato stampa, Moschella ha annunciato di aver “incontrato sia il professor Michele Limosani sia la professoressa Giovanna Spatari. In quest’ultimo incontro si è convenuto sull’esigenza di proporre alla comunità accademica la condivisione di un’idea di Università unita, capace di superare ogni sterile contrapposizione così da restituire l’orgoglio di una identità culturale e scientifica, propria del nostro Ateneo. In tale ottica unitaria, la professoressa Spatari ha accolto l’invito del professor Moschella a recepire nell’ambito della proposta programmatica già tracciata e presentata metodi e contenuti che possano garantire trasparenza e il raggiungimento degli obiettivi in un’ottica di decisioni condivise all’insegna della competenza e della qualità. La professoressa Spatari e il professore Moschella auspicano che l’intento unitario manifestato possa essere condiviso e premiato dalla comunità accademica in tutte le sue componenti“.

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