Aeroporto Reggio Calabria, per il caro voli scende in campo il Codacons: esposto all’Antitrust

Aeroporto Reggio Calabria, esposto all'Antitrust da Codacons Messina: il motivo è il caro voli che torna in auge con le festività

StrettoWeb

“Il Codacons interviene nuovamente sulla tematica relativa al “caro voli” con una segnalazione inviata oggi all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiedendo di avviare una indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri per le rotte da e per l’Aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria. Come è noto, ancora una volta, con riferimento all’avvicinarsi del periodo natalizio si registrano livelli di prezzo estremamente aumentati, a seguito dell’aumento della domanda e della carenza dei trasporti”. Comincia così la nota del Codacons Messina sull’esposto all’Antitrust per il caro voli all’Aeroporto dello Stretto.

“Ad esempio, per la tratta Milano/Reggio Calabria, tale aumento – spiega l’Avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del CODACONS Messina) – non riguarda solo biglietti comprati last-minute, ma anche biglietti prenotati mesi prima e con un volo di rientro alla conclusione del periodo natalizio, diverse settimane dopo quello di andata: numerosi utenti di Messina e provincia, infatti, hanno segnalano che hanno dovuto sostenere costi nell’ordine delle centinaia di euro per voli in economy e senza bagaglio in stiva, prenotati con 3 mesi di anticipo”.

“E’ già in corso un’indagine che, secondo quanto già comunicato dall’autorità Antitrust ‘riguarderà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso di algoritmi di prezzo, nel contesto di riferimento’ con riferimento ai prezzi per il rientro in Sicilia e Sardegna. La situazione che si verifica nell’Aeroporto dello Stretto – secondo il Codacons – è sostanzialmente identica e quindi necessita sia dell’intervento del potere antitrust per verificare la legittimità di tali condizioni di mercato, certamente lesive per i consumatori, sia di misure di continuità territoriale per permettere ai cittadini delle aree insulari e meno collegate di poter rientrare presso la loro città d’origine senza spendere centinaia di euro”.

Secondo l’associazione dei consumatori, in particolare, “limitare le tariffe aeree con price cap, che si attivino quando c’è un picco della domanda, come nei periodi natalizi o pasquali, sarebbe la misura più efficace per tutelare nel modo migliore i consumatori e le persone che rientrano in questi luoghi in grande numero durante questi periodi, quasi tutti studenti fuori-sede, studenti lavoratori, e pendolari a vario titolo, costretti a spendere centinaia di euro o a sostenere molte ore di viaggio con altri mezzi per poter ricongiungersi al resto della famiglia, quasi sempre interamente residente nella regione d’origine”.

Per questi motivi, nella segnalazione inviata, il Codacons ha chiesto all’Antitrust “di procedere, anche con riferimento all’Aeroporto Tito Minniti (che ha un bacino potenziale di quasi 1.200.000 abitanti a Messina e Reggio Calabria e nelle relative province) di considerare ‘la modalità di definizione dei prezzi, anche attraverso l’utilizzo di sistemi di gestione dei ricavi e degli algoritmi, i rischi per il processo concorrenziale e per i consumatori derivanti dall’utilizzo di algoritmi fondati sull’intelligenza artificiale o sulla profilazione degli utenti, le dinamiche concorrenziali e di prezzo connesse alla stagionalità della domanda’ ed anche le particolari esigenze di un territorio, come quello dell’area dello Stretto di Messina, i cui collegamenti con il resto d’Italia sono certamente da migliorare”.

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