Avvocato o sindaco? Falcomatà sulla difensiva: Reggio crolla, ma abbiamo MediaWorld e i Bronzi

Si è svolto oggi il Consiglio Comunale di Reggio Calabria per l'approvazione del bilancio: tra i temi trattati anche il Natale e la qualità della vita

StrettoWeb

E’ parsa più l’arringa difensiva di un avvocato che tenta il tutto per tutto, quella di Falcomatà oggi in Consiglio Comunale, che non l’intervento di un sindaco che dovrebbe aspirare al bene della città che amministra. Tanti gli interventi dei consiglieri di minoranza, tra chi chiede conto del Natale e delle attività ad esso connesso che non partono, chi è preoccupato per la posizione – ogni anno peggiore – che Reggio Calabria ottiene nella classifica delle città italiane sulla qualità della vita, e chi in generale chiede maggiore trasparenza.

Per tutta risposta il sindaco ha preso a difendere l’operato della sua amministrazione, della quale ha da poco ripreso le redini con grande difficoltà. Unico dato concreto emerso dall’intervento di Falcomatà è che grazie all’approvazione del bilancio avvenuta oggi, si avrà “l’ok al piano assunzionale della nostra città. Cosa della quale dobbiamo essere contenti tutti, perché consentirà alla nostra macchina amministrativa di dotarsi di 135 unità. Con tanti reggini che potranno lavorare e rimanere nella nostra città, mentre in precedenza il nostro Comune non aveva possibilità di portare avanti un piano di assunzione“.

“Io l’albero l’accendo l’8 dicembre”

In merito alla questione del Natale che non parte e che, dopo diverse peripezie, è stato affidato alla società in house Svi.Pro.Re. che però ancora non ha messo in campo alcuna iniziativa concreta e visibile, Falcomatà fa ricorso all’ironia: “Io l’albero l’accendo l’8 dicembre“, dice. E annuncia che domani i reggini vedranno il primo segno tangibile del Natale. Nessun accenno, da parte del primo cittadino, a tutte le altre attività come le tipiche casette di legno o le iniziative, da più fronti giudicate povere o del tutto insufficienti, che si dovrebbero svolgere nelle periferie.

Niente da dire, inoltre, da parte del sindaco, sul punto toccato dal consigliere Armando Neri e che riguarda la mancanza di eventi importanti durante le festività natalizie e il Capodanno, a differenza di quanto avviene nel resto della Calabria e a Messina.

Qualità della vita

Infine, dulcis in fundo, come già in altre occasioni, Falcomatà sminuisce i risultati dell’elenco sulla qualità della vita che vede Reggio agli ultimi posti e la definisce “la solita classifica alla quale noi abbiamo sempre guardato con sportività“. “Leggiamo con molta attenzione queste classifiche“, dice il sindaco che parlando della desertificazione dei centri storici in tutte le città spiega come, a suo avviso, Reggio sia in controtendenza. Il motivo? Semplice: in centro ha aperto MediaWorld.

E Reggio Calabria, che in quella classifica ha avuto un pessimo punteggio per quanto riguarda la cultura è, secondo Giuseppe Falcomatà, una fucina di attività culturali, basti pensare, dice, al docufilm sui Bronzi di Riace. Insomma, queste classifiche secondo il sindaco sono carta straccia, perché lui descrive una città ben diversa.

Il capro espiatorio

Ma non solo. Preda del solito vittimismo tipico della politica reggina degli ultimi anni e soprattutto da buon avvocato, Falcomatà trova anche un capro espiatorio ai problemi della città di Reggio Calabria: la Lega. “Non fa bene al territorio sentire dire che i professori del Nord devono guadagnare di più di quelli del Sud, eppure questo è un ordine del giorno presentato dal gruppo Lega in parlamento“. Un riferimento, quello di Falcomatà, che lascia perplessi e viene da chiedersi quale sia il nesso logico e concreto tra una città sempre più degradata e una proposta fatta a Roma, che tale è rimasta. Una proposta come, in Parlamento, se ne fanno tante, restando lettera morta.

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