“La Calabria avrà l’Alta Velocità o no?”, il PD calabrese attacca Occhiuto e Salvini: “basta favole”

Il PD calabrese si è riunito a Lamezia, a qualche giorno dalla conferenza stampa di Roma sugli investimenti per la rete ferroviaria, incalzando Occhiuto e Salvini

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“Gli annunci di Occhiuto sui collegamenti regionali tra propaganda e ritardi” al centro della conferenza stampa che si è svolta questa mattina alla sede regionale del partito di Lamezia Terme. All’incontro con i cronisti, introdotto dalle responsabili regionali del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti del partito Francesca Dorato e Franca Esposito, hanno preso parte i consiglieri regionali dem Franco Iacucci, Amalia Bruni e Giovanni Muraca, oltre al capogruppo Mimmo Bevacqua. Al tavolo anche il deputato Nico Stumpo, Enza Bruno Bossio e il segretario regionale del partito, senatore Nicola Irto.
I nuovi annunci del ministro Matteo Salvini in ordine ai nuovi investimenti per la rete ferroviaria, fatti insieme al governatore Occhiuto durante una conferenza stampa organizzata a Roma, non convincono il Pd che smaschera il nuovo bluff dei governanti di centrodestra.

Franco Iacucci, che ha partecipato all’incontro romano, ha evidenziato: “Ministro Salvini ha fatto annunci mirabolanti di investimenti sui trasporti calabresi in maniera del tutto generica, parlando solo 30 secondi dell’alta velocità tra Salerno e Reggio, senza nessuna specificazione sull’elettrificazione della linea jonica affidata a Rfi già dal 2017 che è palesemente in grave ritardo. Nessuna specifica sulle risorse precise, i cronoprogrammi e le modalità i investimento, ma soltanto annunci di miliardi di finanziamento”.

Enza Bruno Bossio entra nel merito delle cifre: “I 13,4 miliardi di risorse di cui parla Salvini o sono fondi precedenti che adesso vengono riproposti o non si capisce da dove siano venuti fuori. Gli unici fondi reali sono i 9,4 miliardi del fondo complementare creato dal governo precedente. Di certo di questo fondo, 8 miliardi sono stati destinati tutti sulla Romagnano-Praia, mentre non viene prevista la realizzazione della stazione di Praia come alta velocità che, dunque, si fermerà ai confini della nostra Regione”.

Il capogruppo del Pd a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua ha sottolineato l’impegno del Pd sempre attento ai diritti fondamentali dei calabresi, compreso quello alla mobilità. “Il centrodestra invece – ha detto Bevacqua – si fa imporre le scelte dal governo nazionale dimostrando di non avere alcuna autorevolezza. Tramite Giovanni Muraca abbiamo appena depositato nella Commissione competente una richiesta di informativa sullo stato dei traporti in Calabria e richiesto l’audizione dei vertici di Anas e Rfi che hanno le risorse da anni senza che si vedano le opere previste realizzate”.

Il deputato Nico Stumpo ha chiesto chiarezza al ministro Salvini annunciando la presentazione di apposite interrogazioni parlamentari. “Il ministro deve spiegarci da dove vengono i 13 miliardi e a cosa saranno destinati. Altrimenti si tratta delle solite favole di un governo che negherà l’alta velocità alla Calabria dimostrando, ancora un volta, la sua vocazione antimeridionalista”.

Le conclusioni sono state affidate al senatore e segretario regionale del Pd Nicola Irto. “Il Pd ha deciso di muoversi in maniera compatta, ad ogni suo livello, per ristabilire la verità. I nostri Dipartimenti proseguiranno la loro attività di studio, in Consiglio regionale il gruppo si sta muovendo per come ha spiegato Bevacqua e l’attività ispettiva parlamentare è già stata avviata. Oggi poniamo con forza una domanda: la Calabria avrà l’alta velocità oppure no? Nella conferenza stampa di Salvini abbiamo visto solo una slide, numeri confusi slegati dagli interventi e nessuna possibilità di fare domande. La realtà parallela che racconta Occhiuto cade a pezzi e all’incontro romano il presidente avrebbe fatto bene a fare invitare i vertici di Anas e Rfi per capire davvero come stanno le cose. Per capire quali siano, ad esempio, i reali programmi per mettere in sicurezza la 106 e svecchiare il nostro parco treni che per Pendolaria è il più vecchio d’Italia e forse d’Europa. Chiediamo risposte concrete, dati precisi e non i soliti annunci fatti di nulla”.

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