Chi è Simone Dattola, il reggino che ha contattato la Fenice (senza risposta): “non mi fermerò…” | INTERVISTA

Reggina: l'intervista a Simone Dattola, colui che ha inviato una manifestazione d'interesse alla Fenice Amaranto per provare a rilevare la società

StrettoWeb

30 anni fuori, accento romano, ma dopo una vita è tornato a Reggio Calabria, dove è nato. “Se sono tornato qui è perché questa città, in un modo o nell’altro, risorgerà”. Simone Dattola è un tifosissimo della Reggina. Trasferte in lungo e in largo, una passione e un amore sfrenato, “questa estate non ho dormito per le note vicende che poi hanno portato alla non iscrizione”. E’ stato lui ad esporsi sui social, pubblicando la ricevuta di attestazione della PEC con cui ha inviato la manifestazione d’interesse alla Fenice Amaranto per rivelare il 100% delle quote societarie. Risultato? Nessuna risposta. Zero. Muro.

Ed è questo l’elemento più grave della vicenda. A prescindere dalle capacità economiche, dalle idee e dalle intenzioni del soggetto, la società avrebbe dovuto rispondergli. Perché così Ballarino aveva detto nell’ultima conferenza stampa, parlando dei famosi “5 giorni”. Considerazione per tutti, con le dovute valutazioni. Se l’avesse fatto, e ne avesse messo pubblicamente la città e la tifoseria al corrente, ne sarebbe uscito alla grande lui e la società stessa. Invece no. Non ha risposto a lui, la piazza non ha saputo nei termini di questa manifestazione d’interesse e il messaggio trasmesso è che non c’è stato mai nessuno interessato. Una bugia per nascondere un fatto, invece, reale.

Detto ciò, pubblicata la notizia, StrettoWeb ha scelto di andare a fondo della questione, provando a contattare Simone. Per capire chi è, cosa fa nella vita, perché ha deciso di tornare a Reggio Calabria e perché eventualmente vorrebbe investire nella Reggina. “Ho contattato la Fenice in vari modi – esordisce ai nostri microfoni – ma senza riscontro. Sono stato al Sant’Agata e ho parlato con il Presidente Minniti, ho provato a contattare il Ds Pellegrino, ma niente. Preciso subito che la mia era una semplice manifestazione d’interesse, per capire le intenzioni dall’altra parte. Eventualmente, se ci fosse stata risposta, avremmo potuto parlare di altro. La mia non era ancora una proposta perché per quella si devono fare delle valutazioni attente sullo stato della società, sullo stato debitorio”.

Simone a Roma è rimasto occupato in vari ambiti, gestendo anche Hotel e, in ambito sportivo, la Reggina di Calcio a 8 nel campionato di Serie A2 a Roma, come si può vedere dai social. Non è un imprenditore grosso e milionario, ma non è questo il punto. Nessuno lo pretendeva e nessuno pretendeva che Ballarino cedesse a lui la società, ma che gli rispondesse almeno sì. 30 anni nella capitale, dicevamo, ma col cuore e la testa alla città e alla squadra. E, nonostante non siano arrivate risposte dalla Fenice, Simone non si ferma: “nel frattempo – dice ancora a StrettoWeb – mi sono mosso con una società milanese per redigere un business plan. Mi verrà consegnato intorno a metà gennaio e quando sarà pronto lo presenterò a potenziali investitori. Mi sto facendo promotore di questo. Intanto privatamente mi hanno contattato anche altre persone”.

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