Giornata Mondiale dei Diritti Umani, dove tutto ebbe inizio

Giornata Mondiale dei Diritti Umani, il lungo scritto della Dott.ssa Clelia Giovanna Li Gotti

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“Domenica 10 dicembre è stata la Giornata Mondiale dei Diritti Umani ed elaboro questa mia dato in quanto nessuno ha pubblicato niente a tal proposito”. Comincia così la nota della Dott.ssa Clelia Giovanna Li Gotti. “Al momento della sua nascita – si legge – la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani fu un codice etico di importanza storica fondamentale: per la prima volta nella storia dell’umanità, difatti, veniva prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni; per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo”.

“La Dichiarazione non nacque come strumento giuridicamente vincolante, ciò nonostante, oltre a divenire poi nel tempo parte integrante del diritto consuetudinario internazionale, divenne fonte di successive Convenzioni con portata vincolante, nonché, ancora ad oggi, mostra di essere fra i principali riferimenti dell’universo dei diritti fondamentali. Che sono Titolo I: Dignità 1 – Dignità umana. … Titolo II: Libertà 6 – Diritto alla libertà e alla sicurezza. … Titolo III: Uguaglianza. 20 – Uguaglianza davanti alla legge. … Titolo IV: Solidarietà … Titolo V: Cittadinanza. … Titolo VI: Giustizia”.

“La legislazione sui Diritti Umani si è poi arricchita con altri trattati, geograficamente più delimitati nella platea degli Stati firmatari. Essi solitamente prevedono: diritto alla sicurezza che protegge le persone contro crimini come assassini, massacri, torture e rapimenti; diritto alla libertà che tutela aree quali la libertà di pensiero e religiosa, la libertà di associazione, di riunione e di costituirsi in movimenti; diritti politici che tutelano la libertà di partecipare alla vita politica attraverso la libertà di espressione, di protesta, di voto e di assumere cariche pubbliche; diritti di habeas corpus che proteggono contro abusi da parte del sistema giudiziario quali incarcerazione senza processo, o con cosiddetto processo segreto, o con eccesso di punizione; diritti di uguaglianza sociale che garantiscono uguale accesso alla cittadinanza, uguaglianza di fronte alla legge e abolizione delle discriminazioni; diritto al benessere (può prendere anche il nome di diritti economico-sociali) che prevede l’accesso ad un adeguato sistema educativo e la tutela in caso di situazioni di grave disagio o povertà; diritti collettivi che assicurano la tutela contro genocidi e saccheggio delle risorse naturali”.

“Alcuni di questi diritti hanno assunto il livello di norme consuetudinarie o addirittura di ius cogens. Ed i diritti fondamentali dell’essere umano si possono ricordare: il diritto alla vita, il diritto alla libertà individuale, il diritto all’autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un’esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto”.

“Articolo 12 – Diritto alla privacy Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni. L’articolo 12 della Dichiarazione Universale menziona luoghi ed ambiti in cui il diritto alla riservatezza deve essere particolarmente garantito: famiglia, casa, corrispondenza. L’onore e la reputazione possono essere messi a repentaglio anche in altri ambienti e situazioni. I diritti della persona, quali, ad esempio, il diritto alla vita, alla salute o al nome, non devono essere confusi con i diritti soggettivi, dal momento che costituiscono dei veri e propri valori giuridici emancipati rispetto alla persona cui si riferiscono. I diritti della personalità presentano un aspetto materiale, che si manifesta nel diritto alla vita, all’integrità fisica ed alla salute; nonché un aspetto morale, che comprende il diritto al nome, all’immagine, all’onore, al decoro ed alla riservatezza”.

“Ed inoltre l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che tutti hanno diritto all’educazione e che “l’educazione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il diritto all’educazione ai diritti umani trova un solido fondamento in numerosi strumenti del diritto internazionale dei diritti umani. Educare ai diritti umani oggi vuol dire educare alla pace, all’interculturalità, alla gestione non violenta dei conflitti, alla cittadinanza mondiale, attiva e responsabile”.

“Tutte materie trasversali alle discipline scolastiche e a tutte le attività della scuola – in ogni grado e per ogni livello di istruzione, formazione universitaria compresa – in quanto partecipe di un compito che deve essere dell’intera società. Ed in più c’è anche l’educazione al rispetto. Il Rispetto è una parola che dovrebbe entrare con priorità assoluta in ogni azione educativa posta in atto sin dalla scuola dell’infanzia, tanto è vero che esiste una vera e propria “pedagogia del rispetto”. Affrontare con bambini, bambine e adolescenti i temi dell’educazione al rispetto, fornendo la possibilità di sperimentare un ambiente accogliente e non giudicante, consentirà loro di procedere verso una destrutturazione dei ruoli e delle relazioni basate su stereotipi per poter sperimentare modalità di relazione con se stessi e con l’altro basate su criteri di libertà e responsabilità e di costruire una società accogliente, inclusiva e non violenta”.

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