“È arrivato il giorno del corteo no Ponte”: l’orgoglio cavernicolo e tanto rumore per nulla

Il Ponte sullo Stretto non è solo una legge, ma è frutto della volontà popolare: ben vengano le proteste, ma la maggioranza ha scelto altro

StrettoWeb

È arrivato il giorno del corteo no Ponte. Ci siamo”. Lo annuncia esultante un comunicato stampa a firma di un apposito coordinamento creato ad hoc per l’occasione. Si stanno mobilitando da mesi per riuscire ad essere numerosi in protesta contro il Ponte sullo Stretto e far pensare ai cittadini di poter cambiare qualcosa (e soprattutto che ce ne sia davvero la necessità). L’appuntamento è per oggi pomeriggio alla 15.30 a Messina. Il corteo è stato “indetto con un appello lanciato da un variegato coordinamento di comitati, associazioni, partiti, sindacati, a cui hanno aderito oltre 70 sigle da tutta Italia“, precisano gli organizzatori.

Alle adesioni collettive si sono aggiunte anche personalità del campo del sociale, della cultura e della politica, “che pur non potendo essere fisicamente presenti il 2 dicembre a Messina hanno voluto manifestare la loro vicinanza alla lotta contro il ponte“, dicono ancora. Presenti, tra gli altri, padre Alex Zanotelli e Mimmo Lucano.

Il corteo partirà da piazza Cairoli e si snoderà per le vie del centro cittadino per concludersi a piazza Duomo. Avrà alla sua testa uno striscione con una foto dello Stretto di Messina e la frase “Lo Stretto non si tocca“.

Ponte sullo Stretto: non solo legge, ma volontà popolare

La protesta in piazza, ben inteso, è in diritto costituzionalmente riconosciuto, dunque ben vengano i pareri discordanti, ma resta il fatto che questa protesta, seppur legittima, non è solo contro una legge ma contro la volontà popolare. Il Ponte sullo Stretto è stato approvato dal Governo e voluto dalla stragrande maggioranza del popolo italiano, ovvero coloro che – sapendo come l’opera fosse nel programma dell’attuale coalizione – hanno votato affinché proprio quella compagine governasse la nazione. E non mi soffermo nemmeno sulle fake news che ormai da più fronti si tenta di mettere in campo contro un’opera che porterà sviluppo ad un territorio che di crescere ne ha una necessità estrema.

Che poi, a ben vedere, i No Ponte al governo ci sono stati. E le manifestazioni per il sì furono tante e vi aderirono migliaia di persone a Messina, Palermo, Roma. Dopo però ci sono state le elezioni e il popolo ha scelto. Il Ponte sullo Stretto è quindi una volontà popolare di larghissima maggioranza, non solo una semplice legge. In Sicilia, in Calabria, a Reggio, a Messina, a livello nazionale, il popolo ha votato per la coalizione che voleva il Ponte.

Oggi dunque, sebbene i manifestanti saranno numerosi avendo radunato anche chi avrebbe forse preferito starsene a casa sul divano a guardare una fiction e del Ponte gliene importa poco o nulla, non sarà una giornata campale. Nulla toglierà e nulla aggiungerà, questo primo sabato pomeriggio di dicembre, al futuro del territorio. Una protesta resta solo una protesta di fronte alla volontà popolare (almeno in democrazia). Non è di certo un’autorizzazione a bloccare un cantiere e non implica che, chi la mette in atto, sia depositario della verità. La maggioranza della popolazione voleva altro, ovvero il Ponte. E così sarà. Con buona pace dei manifestanti che hanno deciso oggi di trascorrere un sabato alternativo.

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