La grandezza di Scopelliti nell’esperienza del carcere e il sogno di una Reggio diversa

Scopelliti ha presentato il suo libro "Io sono libero" oggi pomeriggio nella libreria "Libro amico" di Reggio Calabria: con Nico Pangallo le testimonianze più emblematiche dell'esperienza carceraria

  • presentazione libro scopelliti 16 dicembre
    foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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  • libro scopelliti io sono libero presentazione reggio
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StrettoWeb

Innanzitutto la location: Peppe Scopelliti ha scelto la nuova libreria “Libro Amico”, aperta da Aurelio Arcano lo scorso mese di aprile in Via Bruno Poggio, a pochi metri dal viale Calabria all’altezza del largo Botteghelle. E’ qui che oggi pomeriggio Scopelliti ha presentato il suo libro, “Io sono libero”, per la seconda volta a Reggio Calabria dopo il bagno di folla di piazza Duomo. “Qualcuno mi ha chiesto come mai ho scelto una libreria così poco conosciuta dopo il grande evento di piazza Duomo, ed è proprio per questo motivo che oggi sono qui. Aurelio Arcano è un ragazzo giovanissimo che otto mesi fa ha deciso di aprire una libreria in questa zona non centralissima di Reggio Calabria: una sfida importante, una grande scommessa che testimonia come in questa città ci sia ancora voglia di crescita, di cultura, di sviluppo e progresso. E per questo voglio dare a questo ragazzo e a quest’iniziativa tutto il mio sostegno, contribuendo a far conoscere questa realtà che spero diventi un punto di riferimento, un luogo di confronto, in una città in cui non ci sono più i partiti e mancano i punti di riferimento di un confronto sano” ha esordito Scopelliti.

L’esperienza del carcere per Scopelliti

L’incontro, moderato dal direttore di StrettoWeb Peppe Caridi, è durato oltre due ore e ha appassionato il pubblico che ha ascoltato Scopelliti senza neanche rendersi conto che fosse passato così tanto tempo: la presenza dello psichiatra forense Nico Pangallo, coordinatore sanitario del carcere di Arghillà, ha consentito a Scopelliti di ripercorrere nel dettaglio l’esperienza carceraria con tutta una serie di aneddoti e testimonianze che hanno dimostrato la sua grandezza di fronte ad un ostacolo così grande giunto dopo i più grandi successi della sua carriera politica. Scopelliti e Pangallo hanno ripercorso i primi momenti nel carcere, quello stesso carcere che Scopelliti aveva inaugurato da Sindaco e in cui poi Pangallo – amico da sempre pur su posizioni politiche differenti – si è trovato di fronte Scopelliti come paziente e “utente” della struttura.

Per l’ennesima volta Scopelliti ha ricordato l’esperienza del carcere con linguaggio e memorie positive, che hanno segnato la sua esistenza in modo tutt’altro che negativo: l’ex Sindaco e governatore ha persino confidato di aver pensato a lungo di voler fondare un’associazione per sostenere i diritti dei detenuti dopo l’esperienza carceraria che gli ha dimostrato quanto siano scorretti alcuni atteggiamenti dello Stato, “di cui comunque mi sono sempre sentito un servitore e che ho rappresentato anche mentre ero lì dentro come detenuto“, prima di rinunciare all’idea per motivi di opportunità. Tanti gli aneddoti e le curiosità su quegli anni difficili con tanti spunti di riflessione: Nico Pangallo ha ricordato le leggende metropolitane che volevano uno Scopelliti “raccomandato” quasi come se avesse persino la vasca idromassaggio in cella; leggende metropolitane che avevano caratterizzato anche tutto il periodo del processo in cui Scopelliti veniva dipinto come un criminale che avesse perseguito i propri interessi personali tramite la politica, al punto che ancora oggi gli capita che ci sia gente che lo fermi per strada considerandolo proprietario di alberghi. E invece Scopelliti in tutto il suo iter giudiziario e carcerario ha pagato il peso del proprio impegno politico e della propria storia.

Scopelliti e il sogno di una Reggio diversa

Non è mancato, durante l’evento, un excursus politico sulla Reggio che Scopelliti sognava come una città moderna e proiettata sul Mediterraneo: il passaggio su Air Malta con i voli diretti da Reggio Calabria per Cipro, Tel Aviv, Atene, Casablanca, Tunisi e Londra che stavano per partire nel 2011 prima che una serie di articoli di stampa zeppi di bugie non facessero letteralmente scappare la compagnia aerea maltese dall’Aeroporto dello Stretto. “Una città che però non può essersi così tanto rassegnata, non può aver smesso di sognare. Oggi è inspiegabile questa cappa: nessuno parla, nessuno contesta, ma che paura hanno? Dove sono gli imprenditori, quelli che con Arena bloccavano il Lungomare con le ruspe? Di chi hanno paura, di cosa hanno paura, oggi che dopo quasi due mesi e tanti annunci in pompa magna il Comune non ha neanche una Giunta? Fossimo stati noi a fare una cosa del genere… Dove sono finiti tutti i grandi giornalisti nazionali che venivano ogni quindici giorni, e adesso sono spariti da dieci anni? Questa città ha bisogno di una scossa, e non parlo di una candidatura di Scopelliti perchè ho già detto che non ho intenzione di farlo, ma ho intenzione di contribuire, ci sono tanti modi per fare politica, per stimolare la comunità e aiutare la città a crescere. E chi ama Reggio non può rassegnarsi a vederla sprofondata in questo degrado infinito: la politica deve tornare a far sognare, a immaginare il futuro in modo visionario e perchè no contro corrente, la politica sana non si fa guardando i sondaggi e facendo ciò che vuole la gente“.

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