Messina, smascherata la bufala del traghettamento veloce “a batteria”

Dopo due anni cade finalmente il mito del traghettamento veloce che qualcuno si aspettava grazie alle locomotive a batteria

StrettoWeb

Proprio ieri, presentando la Winter Experience del Polo Passeggeri del Gruppo FS, vale a dire il nuovo orario invernale dei servizi ferroviari, è stato reso noto che: “Dal 10 dicembre, il traghettamento di alcuni Intercity tra Calabria e Sicilia sarà effettuato con locomotore a batterie, con un conseguente risparmio in termini di emissioni “. Così recitava testualmente il comunicato del Gruppo, fornendoci due importanti informazioni.

Innanzitutto che dopo oltre un anno di “sperimentazione”, entrano finalmente in esercizio queste locomotive a batteria. Risale infatti al 14 ottobre 2022 l’arrivo a Messina centrale delle prime due locomotive, della serie E464 (QUI un nostro articolo), da utilizzare nei collegamenti Sicilia-continente e viceversa, con una modifica tecnica inedita: l’alimentazione a batterie ricaricabili per potersi muovere in assenza di alimentazione aerea. Una modifica essenziale per poter effettuare le manovre di entrata ed uscita dalle navi traghetto in corrispondenza delle invasature di Messina marittima e Villa S. Giovanni, senza l’utilizzo dei locomotori di manovra a trazione diesel. Va sottolineato, comunque, che secondo il comunicato, la novità, dopo oltre un anno, riguarda soltanto “alcuni Intercity”. Meglio che niente.

La seconda, interessantissima informazione, è che l’utilizzo di questi locomotori comporta soltanto un risparmio “in termini di emissioni. La precisazione del gruppo FS non è casuale. Da quasi due anni, ovvero da quando questa novità fu preannunciata dall’allora Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, i soliti sedicenti esperti del web pregustano, trepidanti, la svolta tecnologica che, finalmente, dovrebbe abbattere i tempi di traghettamento addirittura di un’ora. Invece, la novità riguarda solo le emissioni e non i tempi, per i quali non cambia proprio nulla, alla luce degli orari appena resi noti, oltre che della logica: immaginate cosa avrebbero dichiarato quelli del gruppo FS se si fosse risparmiato un solo minuto.

Il sottoscritto, che di traghettamenti ne ha visti (e subiti, da passeggero) tanti e di meccanica della locomozione un pò ne capisce, aveva subito previsto come sarebbero andate le cose, e lo scrisse a chiare lettere oltre un anno fa, sempre e costantemente in perfetta solitudine. Riporto testualmente quanto affermai allora sul sito siciliainprogress (QUI il link all’articolo):

la possibilità di muovere le locomotive, con i relativi vagoni, verso le navi e viceversa senza l’ausilio dell’accoppiamento a locomotori di manovra, può consentire un risparmio di tempo molto limitato. C’è da scommettere che, una volta adottata la nuova modalità di imbarco, ci vorrà molto tempo affinchè si abbiano, nell’orario ferroviario, le attese variazioni che, ad ogni modo, non potranno andare oltre la decina di minuti…… Ci aspetta pertanto una lunga fase di verifica e di perfezionamento della nuova modalità, sfruttando i possibili (e comunque limitati) guadagni in termini di tempo per recuperare gli eventuali ritardi.

Tutto chiaro, quindi. In quell’occasione, peraltro, fui persino troppo ottimista, prevedendo dieci minuti di accorciamento nei tempi. Invece, finora, neanche quelli.

Con buona pace dei sognatori che ancora oggi ritengono che si possa velocizzare il traghettamento al punto tale da rendere superfluo il Ponte sullo Stretto. Gli stessi che da sempre fanno il tifo per qualsiasi intervento (farlocco) che possa dimostrare l’inutilità del collegamento stabile: dalle “navi lunghe” ai “treni corti” (magari AV). Invece, anche con le loco a batteria, i viaggiatori continueranno a sorbirsi più di 2 ore di attese, manovre e traversata in traghetto per percorrere i tre chilometri che separano la Sicilia dal continente.

E le merci? Ovviamente, i pochi carri merci che corrono tra Sicilia e continente continueranno ad essere imbarcati mediante le vecchie locomotive da manovra. Niente paura: in fondo, si tratta, al massimo, di una coppia di treni al giorno, e non potrebbe essere altrimenti, grazie agli eccessivi costi del trasporto su ferro, gravato in maniera decisiva dal traghettamento. La quasi totalità delle merci da e per la Sicilia continuerà a viaggiare negli inquinanti TIR, traghettando sulle inquinatissime navi traghetto.

Per la felicità degli ambientalisti che fino a due giorni fa sfilavano nel centro di Messina. Contro l’inquinamento? No, contro il Ponte sullo Stretto!

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