Ex Reggina, la partita d’addio di Nakamura è uno show: sigla una tripletta su… punizione | VIDEO

Nakamura ha giocato la sua partita d'addio a 45 anni: l'ex Reggina ha messo a segno ben tre reti, tutte su punizione

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Nome: Shunsuke. Cognome: Nakamura. Segni particolari: fenomeno su punizione. Più di un anno fa, a ottobre 2022, l’ex Reggina ha annunciato il ritiro dal calcio, a 44 anni, dopo 775 partite e 134 gol con i club, mentre in Nazionale 98 presenze e 24 reti. Ieri, oltre un anno dopo, a 45 anni, ha giocato la sua partita d’addio. Un match celebrativo tra una squadra composta da ex calciatori dell’ultima squadra in cui ha giocato – lo Yokohama FC – e un mix di ex giocatori della Nazionale giapponese, di cui ha fatto parte dal 2000 al 2010. Nakamura ha segnato ben tre gol, tutti contraddistinti da un comun denominatore. Quale? Le punizioni. Alla sua maniera, dalla sua mattonella, come faceva al Granillo e non solo. Una tripletta da calcio da fermo che ha fatto – per l’ennesima volta – stropicciare gli occhi. Due gol li ha segnati con lo Yokohama, l’altro con la maglia degli ex giocatori della Nazionale (vedi video in fondo all’articolo).

Nakamura, la carriera: l’arrivo in Europa con la Reggina e poi Scozia, Spagna e rientro in patria

E’ Lillo Foti a scoprire e portare in Europa, in Italia, l’allora secondo giapponese pronto a sbarcare in Serie A dopo Nakata. Nakamura viene acquistato dalla Reggina per 3,5 milioni di euro nell’estate del 2002, qualche mese dopo la nuova promozione amaranto in massima serie. Trattativa serrata, in Oriente, a cui è legato un simpatico aneddoto dei sigari e dell’affetto tutto italiano dell’ex Presidente della Reggina verso i dirigenti giapponesi. Una diversità di cultura totalmente opposta, che viene raccontata però col sorriso. Nakamura sullo Stretto ci rimane tre anni, dal 2002 al 2005, sempre in Serie A e sempre con la salvezza conquistata in un Granillo pieno. Gli inizi sono fantastici, con gol a raffica soprattutto su piazzato (come non detto) e flotte di simpatizzanti e giornalisti giapponesi in Tribuna Stampa al Granillo.

Nel 2005, dopo 80 presenze e 11 gol con la Reggina, Nakamura passa in Scozia, al Celtic Glasgow, dove esordisce in Champions League e segna anche molto di più (in quattro stagioni ben 29 reti in 128 presenze). Breve e poco felice la parentesi Espanyol nel 2010, con 13 presenze e nessuna rete. Lascia così l’Europa prima di tornare in patria, allo Yokohama Marinos, lì dove aveva iniziato prima di sbarcare in Europa. Chiude poi la carriera allo Yokohama FC, dove gioca dal 2019 al 2022.

Nakamura, il segreto dei suoi calci di punizione

Come mai Nakamura riesce ad essere così preciso nei calci di punizione? Per tecnica e capacità di esecuzione, non è secondo a nessuno, anzi probabilmente nella ristrettissima cerchia dei cecchini, citando tra gli altri i vari Pirlo, Del Piero, il compianto Mihajlovic. Lo stesso Nakamura, in una intervista di qualche anno fa, ha spiegato i trucchi: “cerco di tenere il piede destro sul terreno e di dare un po’ di potenza nel tiro usando il movimento dei fianchi. Quando sto per calciare, provo a girare la caviglia verso l’alto. Se lo fai correttamente, la palla inizierà a girare e cadrà al momento giusto. Per me la cosa più importante è la psicologia. Cerco di non essere troppo impaziente. Se ho la testa lucida e la mentalità giusta, tiro le punizioni meglio”.

 

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