Reggina, imprenditore esce allo scoperto: “volevo acquistare la Fenice, ho inviato PEC entro i 5 giorni ma Ballarino non ha neanche risposto”

Reggina, la PEC inviata da un imprenditore alla Fenice Amaranto entro quei " 5 giorni di Ballarino": la proposta c'è stata, la risposta a quanto pare no

StrettoWeb

Emerge un clamoroso retroscena sui famosi “5 giorni di Ballarino, che non è il titolo di un film o di un libro, bensì l’ultimatum che il patron e DG della Fenice Amaranto aveva fissato per cedere eventualmente la società, come dichiarato nella conferenza stampa di fine novembre, a qualche giorno dalla pesante contestazione dopo la sconfitta interna contro il Real Casalnuovo. Si è fatto un gran parlare, di quei 5 giorni, che il tifoso attendeva come se fosse la scadenza di qualcosa di storico. Ma che è servito anche ai “seguaci” del club per rivendicare la loro posizione di estrema difesa: “avete visto? Non c’era nessuno. Gli imprenditori reggini non c’erano, così come nessun altro”.

Ebbene, non è così. E il fatto è anche abbastanza grave. Nella diretta Facebook di ieri sera, il Consigliere Massimo Ripepi aveva anticipato qualcosa: “Ballarino ha fatto l’ultimatum dei 5 giorni, ma oggi è uscita una Pec, dei cittadini mi hanno mandato una richiesta di acquisto, è stata anche emessa la Pec. Non c’è stata però alcuna risposta da parte della Fenice”. Tutto vero. La persona in questione, colui che ha inviato la PEC, è uscita allo scoperto: si tratta di Simone Dattola. Reggino, grande tifoso della Reggina, come si può vedere dal profilo social, corredate di foto al Granillo e in trasferta.

Dallo stesso profilo, Simone Dattola ha pubblicato la ricevuta di accettazione della PEC inviata dal suo indirizzo mail a quello della Fenice Amaranto giorno 1 dicembre, ultimo di quei famosi 5 giorni. Orario d’invio: 12:11, con oggetto “Manifestazione d’interesse”. All’immagine allegata, Dattola ha aggiunto: Ballarino non ha alcuna intenzione di vendere la Lfa. Favole!! Ho contattato privatamente anche Maurizio Pellegrino (taggato nel post, ndr) chiedendo un incontro con la proprietà presso il Centro Sportivo per valutare la possibilità di un’eventuale acquisizione del 100% delle quote societarie senza ricevere alcun riscontro da nessun componente della dirigenza. Buon lavoro! ‘Vergogna’ a chi non pubblica”, ha concluso.

Insomma, la proposta è arrivata e anche entro quei 5 giorni. Ballarino in conferenza stampa aveva dichiarato che avrebbe preso in considerazione qualsiasi offerta, a prescindere dalla persona, dalle disponibilità, dalle intenzioni ecc. Non ci si sarebbe aspettato un “sì” ad occhi chiusi, dunque, ma almeno una risposta. E invece niente, a quanto pare. A detta del reggino Dattola, infatti, nessun riscontro, così come aveva detto ieri Ripepi. Insomma, stando così le cose, Ballarino non avrebbe tenuto fede a quanto dichiarato. Non sappiamo i motivi, l’attività, le capacità e il patrimonio di questo imprenditore, ma non è questo il punto. Magari non avrebbe concluso nulla. Magari non ha le disponibilità. Di certo, però, l’offerta l’ha inviata e pubblicata, con volontà di acquisizione del 100%. Dall’altra parte, però, muro, non c’è stata alcuna risposta.

Non era vero, dunque, a questo punto, che Ballarino avrebbe accolto chiunque. Non era vero che aveva intenzione di cedere. Si è rivelata tutta una strategia, con una parte di stampa compiacente, affinché lui potesse uscirne bene e dire: “avete visto? Non c’era nessuno, ci sono solo io e per questo continuiamo insieme”. E invece qualcuno c’era ed è uscito allo scoperto. Dopo le clamorose menzogne sulla partecipazione alla manifestazione d’interesse per il Centro Sportivo Sant’Agata; sull’organico per “vincere il campionato e ottenere la promozione il primo anno”; sulla scuola calcio e il settore giovanile; sulla squadra femminile; sul nome della società, adesso c’è la testimonianza di un imprenditore reggino che certifica come la Fenice continui a mentire persino dopo la dura contestazione ricevuta dalla tifoseria.

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