Se Sparta piange, Atene non ride. La complessa situazione a Palazzo San Giorgio con una maggioranza in crisi e senza collante, rischia di far scivolare la situazione verso le elezioni anticipate. Probabilità? Non pensiamo molte, alla fine, per “amore della poltrona“, si metteranno d’accordo, con Falcomatà che accetterà i diktat di Pd, Dp e Italia Viva. Sarà un trascinamento lungo e letale per Reggio Calabria sino a fine legislatura.
Ma facciamo l’ipotesi che il “castello crolla del tutto” ed in un impeto di dignità il primo cittadino decidesse di staccare la spina, quale sarebbe lo scenario? L’attuale coalizione, in caso trovasse un nuovo candidato sindaco, dopo 9 anni con molti bassi e pochissimi alti, non avrebbe la possibilità di vincere. Il Centro/Destra? Ma quale Centro/Destra? Quello “tradizionale” con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia è impreparato, senza un candidato ed un leader riconosciuto (probabilmente si attendono indicazioni da Roma come avvenuto per Minicuci). Inoltre, da quella area politica, provengono i due candidati a sindaco già in campo: Lamberti (già assessore provinciale con Raffa) con un movimento civico e trasversale e Ripepi (eletto da più legislature nel Centro/Destra e adesso vicino a Bandecchi). Proprio quest’ultimo si sta giocando una partita importante, tentando di tirarsi con sè tutti i delusi del Centro/Destra. Ce la farà? Vedremo.
Marcianò e Pazzano? Già candidati a primo cittadino nelle ultime elezioni comunali, non sono pervenuti e non si hanno notizie su eventuali candidature. Insomma, una situazione complessa anche nelle opposizioni con il fattore tempo che sarà fondamentale.