Reggio Calabria, dramma PSC? “Si rischia il commissariamento”. Ripepi tra poltrone PD e Bandecchi-Reggina

Reggio Calabria, quello di sabato sarà un Consiglio Comunale caldissimo: lo preannuncia Ripepi, che parla anche di Bandecchi

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Dopo qualche giorno di pausa per le festività natalizie, Massimo Ripepi torna a riempire i suoi profili social con le consuete dirette in cui parla dei problemi di Reggio Calabria. Lo fa a due giorni dall’ultimo Consiglio Comunale dell’anno, con le tensioni legate alla nuova Giunta e al Natale mai iniziato. Il Consigliere per questo ha puntato il dito su Falcomatà e sulle poltrone del PD, avvicinandosi all’arrivo di Bandecchi del prossimo 20 gennaio, definito giorno della Rivoluzione Reggio.

Reggio Calabria, Ripepi: “sabato scade approvazione PSC, se non passa sarà commissariato”

“Sabato scadono i termini per approvare il vecchio piano regolatore, il PSC (Piano Strutturale Comunale). Se non dovesse essere approvato sabato, sarà commissariato dalla Regione. Immaginate il danno e la beffa alla città”, rimarca il Consigliere. “E’ da mesi che gli chiediamo di approvarlo, ma ancora questi ‘poltronari del PD’ tengono in ostaggio alla città. Pare, dalle ultime, che Falcomatà torni indietro. Aveva annunciato grande rinnovamento, ma è falso, una supercazzola, per far credere alle persone che ci sarà un rinnovamento. Il PD però lo ha fermato, lo ha messo sotto, fanno riunioni per non decidere niente perché le decisioni le prende il PD romano. Praticamente noi rischiamo di perdere il PSC, faremo un Consiglio Comunale il penultimo giorno dell’anno e loro pensano a giocare e a distribuirsi le poltrone per la loro carriera politica. Noi sabato in Consiglio rischiamo di non avere la Maggioranza, come accaduto l’ultima volta. Dimissioni Minoranza? Come ho già detto non basta, perché dovrebbero dimettersi anche cinque della Maggioranza, dobbiamo essere in diciassette, perché se si dimette solo l’Opposizione chiamano i primi dei non eletti e dunque resta Falcomatà”.

Ripepi e il progetto Rivoluzione Reggio con Bandecchi

“Rivoluzione Reggio è l’esatto contrario, Bandecchi verrà qui a sposare il nostro progetto e noi sposeremo il suo di Alternativa Popolare. Noi siamo qua e decidiamo noi il candidato a Sindaco, senza ordini dall’alto, e dialogheremo coi partiti dopo che decideremo da qua. E’ il ribaltamento della situazione politica attuale”, continua Ripepi.

L’intervento di Antonio Zappia

Ad ascoltare la diretta di Ripepi, da remoto, Antonio Zappia, amico del Consigliere e grande seguace di Rivoluzione Reggio. Abita a Milano e lavora lì, sta bene, ma vuole mettersi in gioco candidandosi in un progetto politico. “Noi combatteremo per l’Aeroporto, per le deleghe alla Metrocity, metteremo a posto la questione rifiuti, i lavori pubblici, l’acqua che manca”, aggiunge Ripepi prima di lasciare la parola a Zappia.

“Io sono andato via da Reggio nel 1987 – dice Zappia – l’attuale Sindaco è del 1983. Ricordo i celerini nel 1970, anche lì come ora Reggio Calabria si è venduta per un piatto di lenticchie. Io ho girato tutta l’Italia, se ho deciso di prendere una scelta del genere è per la mia città, non di certo per la ‘cadrega’, come dicono a Milano. E’ un’impresa, ma se riuscissimo potremmo far diventare Reggio Calabria la capitale della moda, del turismo. Sogno questo. Con Massimo metteremo giù dei punti strategici per questa battaglia, che non è campagna elettorale, ma campagna di rivoluzione”.

Reggina, Ripepi: “Bandecchi dirà…”

“Quando verrà Bandecchi dirà lui quello che vuole. Invito tutti giorno sabato 20 gennaio alle ore 17 al Teatro Cilea. Lui voleva prendere la Reggina, ma lo hanno preso in giro. Questo è il Comune, questa è Reggio, questo è Falcomatà e questo è Brunetti. Non volevano un soggetto politico ingombrante per loro. Può prenderla in trattativa privata? Un miliardario non può accettare una trattativa che è a tutti gli effetti una provocazione, quella dei cinque giorni. Secondo me, se ci sarà una trattativa vera entrerà in campo. Non voglio anticipare niente, lui dirà quello che vuole dire. La volontà di prendere la Reggina c’era, ma oggi non può raccogliere provocazioni, perché c’è un limite a tutto”.

Su questo interviene, in chiusura, sempre Zappia: “non vedo un bel futuro per la Reggina in questi anni. A Pippo Inzaghi avremmo dovuto dare la cittadinanza onoraria. Hanno fatto una pubblicità indiretta che nessuno ha fatto per Reggio, neanche i nostri amministratori”.

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