Spostate il McDrive, o sospendete l’offerta. E in ogni caso riaprite i manicomi

Il delirio che ha paralizzato Reggio Calabria per il primo dei "Winterdays" del McDonals e soprattutto per la follia del SUAP comunale che ha autorizzato l'apertura di un McDrive sulla SS106 in zona urbana: urgono interventi immediati

StrettoWeb

Ci sono cose su cui gli amministratori pubblici e le Istituzioni dello Stato hanno la piena responsabilità; e poi ce ne sono altre su cui non c’entrano affatto. Di certo, se sul territorio si creano condizioni di disagi per i cittadini e rischi per la pubblica sicurezza ed incolumità, lo Stato e le Istituzioni hanno il dovere di intervenire immediatamente. E la presenza del McDrive sulla SS106 di Reggio Calabria, all’altezza di Ravagnese in un’area ad altissimi flussi viari perchè in zona urbana, richiede un intervento perentorio a maggior ragione dopo l’increscioso episodio accaduto ieri. Che non è un caso isolato.

Sindaco, Questore, Prefetto e tutte le autorità responsabili della sicurezza sul territorio non possono più rimanere a guardare inermi quello che succede, sempre più di frequente, dopo la scellerata autorizzazione concessa dal SUAP Comunale all’apertura di un’attività commerciale che è perfettamente in regola, ma provoca il caos in città. Quel McDrive va spostato. Il Comune che ha dato l’autorizzazione se ne deve assumere tutta la responsabilità, eventualmente anche indennizzando i gestori, ma non è ammissibile continuare a provocare così grandi disagi per decine di migliaia di cittadini, compromettendo la loro sicurezza e libertà di movimento.

Quello che è successo ieri, poi, è ancora più grave: aver provocato una fila di svariati chilometri per oltre 10 ore, dalla tarda mattinata fino a tarda sera, per mangiare un Crispy McBacon Menu Large al prezzo di tre euro mentre solitamente costa otto euro, è lo specchio della nostra società. E su questo le Istituzioni hanno meno responsabilità. Ma nessuno si azzardi a parlare di fame, povertà e crisi: ci sono centinaia di botteghe e negozi che alla stessa cifra (tre euro) vendono prodotti molto più buoni, salutari, nutrienti e anche abbondanti. No, la gente non è andata al McDrive per risparmiare cinque euro, anche perchè il costo della benzina evaporata lungo tutta quella coda era di gran lunga superiore al risparmio per l’offerta. La gente ci è andata perchè in una società alla deriva, il cibo spazzatura del McDonald (come di altre catene di fast food quali Burger King, Pizza Hut, Domino’s, Taco Bell e Chipotle) è diventato una moda, o meglio dire una droga, per i bambini che non hanno avuto genitori degni di alimentarli in modo sano. Hanno iniziato ad ingurgitare quella roba zeppa di sale, di zucchero, di conservanti, soprattutto di pericolosissimi ftalati, e ne sono diventati dipendenti, come documentato da numerosi studi scientifici tra cui quello poderoso della George Washington University pubblicato sulla rivista scientifica Environment International nel 2018 fino a quello recentissimo, di pochi mesi fa, pubblicato sulla rivista scientifica Jama da parte della Harvard Medical School e del Massachussets General Hospital di Boston. Un’altra ricerca condotta dagli scienziati della Sorbonne di Parigi e pubblicata sul British Medical Journal ha dimostrato la correlazione tra il consumo di cibo spazzatura dei fast-food e l’insorgenza di tumori. Ma se dovessimo citare tutti gli studi che ci consentono di parlare in questi termini del cibo del McDonald, dovremmo pubblicarne un lunghissimo articolo specifico.

Lungi da noi pensare ad una sorta di proibizionismo alimentare, anche perchè ci sono Paesi del mondo in cui si mangia così male che il McDonald può risultare persino un’ancora di salvezza. Ma in Italia no. In Calabria no. A Reggio no. In Sicilia meno che meno. Il mondo intero ci invidia l’alimentazione per gusto e salute: un italiano che frequenta assiduamente il McDonald andrebbe rinchiuso in manicomio. Dovrebbero insegnare educazione alimentare nelle scuole, o affiancare il bonus nutrizionista al bonus psicologo. Pensare che in migliaia ieri abbiano fatto due ore di fila, provocando disagi a tantissimi concittadini, per ingurgitare pane con carne rossa, formaggio processato, bacon, salsa Crispy, patatine fritte surgelate ultra salate e l’immancabile Coca Cola è roba che neanche la peggiore caricatura di Homer Simpson e della sua Springfield.

Se da un lato è vero che ognuno è libero di fare ciò che gli pare, dall’altro è anche vero che le libertà dei singoli finiscono dove iniziano quelle degli altri. Per anni durante il Covid ce l’hanno menata con la storia di “proteggere gli altri” arrivando a chiuderci dentro casa per mesi, impedirci di vivere, di frequentare i negozi, fare viaggi e tutto quel delirio isterico e schizofrenico che abbiamo subito, e adesso è possibile che per consentire a qualche malato di mangiare quello schifo, decine di migliaia di persone per bene debbano compromettere la loro sicurezza e libertà rimanendo bloccati ore sul raccordo? Tra l’altro anche i mangiatori di cibo spazzatura, così come i fumatori, occupano i reparti degli ospedali per giunta in percentuale molto superiore rispetto ai contagiati dal Covid.

Spostate il McDrive affinché chi vorrà continuare ad avvelenarsi sarà libero di farlo senza provocare problemi e disagi a terzi; o fate sospendere l’offerta: ce ne sarà una al giorno fino a Natale, li chiamano “Winterdays” ed è la geniale trovata di marketing della multinazionale del cibo-spazzatura per attirare ulteriori clienti, una porcheria al giorno a prezzo stracciato per innescare nuove dipendenze. Piccolo particolare che è passato inosservato: per aderire bisognava obbligatoriamente registrarsi sulla App, concedere tutti i dati personali. E gli allocchi l’hanno fatto (poi magari si fanno problemi ad accettare i cookie sul web).

E in ogni caso, riaprite i manicomi: almeno lì c’era la mensa che era certamente più salutare. Magari qualcuno si potrà disintossicare.

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