A una settimana dalla sentenza della Corte dell’Unione Europea sulla Superlega, non cambia la posizione della Figc che, al netto delle dichiarazioni di Gravina pre-sentenza, e al netto della posizione di alcuni singoli club, ribadisce la propria idea, espressa in una durissima nota ufficiale. “A seguito della sentenza della Corte dell’Unione Europea sul cosiddetto caso Superlega – si legge – la Federazione Italiana Giuoco Calcio, riconoscendosi pienamente negli organismi sovraordinati della UEFA e della FIFA, ribadisce la sua convinta azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del più ampio e generale principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali”.
“Per queste motivazioni, in ossequio alle leggi nazionali e ai regolamenti internazionali – si legge ancora – la FIGC ritiene che la Superlega non sia un progetto compatibile con queste condizioni e agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano“. Così come affermato più volte da Gravina, dunque, il concetto è chiaro: “chi partecipa alla Superlega è fuori dalla Serie A”. Non sappiamo come questa vicenda andrà a finire, sappiamo però che una eventuale Serie A senza le milanesi, le romane e la Juventus – ad esempio – sarebbe la fine della stessa Serie A, e dunque della Federazione. Al calcio italiano, a partire dalla Serie A, serve una rivoluzione affinché torni appetibile e generi interesse e incassi. Questo, la Federazione, non lo capisce e non lo vuole capire. E tutto ciò nonostante gli errori commessi. Ma evidentemente non si impara mai…
