Sul campo è stata una festa, con la vittoria per 2-0 e il passaggio in semifinale di Coppa Italia Serie C. Sugli spalti pure, come sempre, come da un anno e mezzo a questa parte, nonostante la Serie D e una Serie C a metà classifica. Fuori dallo stadio, invece, un po’ meno. Hanno fatto il giro di web e social le immagini di guerriglia urbana che hanno coinvolto gli ultrà del Catania, i quali hanno assaltato i bus dei tifosi del Pescara. Fumogeni e bombe carta verso il mezzo con a bordo 38 supporters adriatici. Solo l’intervento della Polizia ha evitato il peggio. Il bus di linea urbana è stato al centro di un agguato da parte di circa 50 ultras etnei travisati, vestiti di scuro con in mano mazze, cinghie, catene e altri oggetti contundenti. Gli aggressori, con violenza, sono riusciti ad superare il cordone di Polizia e si sono scagliati con il bus colpendo violentemente i vetri nel tentativo di ingaggiare lo scontro con i tifosi del Pescara, bloccato dalle forze dell’ordine.
La condanna del Comune di Catania
“Ferma condanna per gli atti di violenza accaduti prima del match di Coppa Italia Catania-Pescara e i gravi danni perpetrati a un autobus dell’Amts su cui viaggiavano i tifosi ospiti” è stata espressa in una nota dall’amministrazione comunale del capoluogo etneo e dalla locale azienda municipale del trasporto pubblico urbano. Comune di Catania e Amts hanno inoltre annunciato che “si costituiranno parte civile nell’eventuale processo a carico degli autori”.
Scontri Catania Pescara, due arresti
Due persone sono state arrestate dalla Polizia. Il Personale della Digos e dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico è riuscito a individuare due degli autori dell’aggressione e ha proceduto al loro arresto in flagranza. Sono indagati, in concorso con altre persone in corso di identificazione, per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, travisamento, lesioni e danneggiamento. Il Questore di Catania sta valutando l’emissione dei provvedimenti Daspo. Sono in corso indagini per la completa ricostruzione della dinamica dell’aggressione e all’identificazione dei responsabili.
Scontri Catania Pescara, due arresti, l’intervento del Sindacato di Polizia
Sull’accaduto è intervenuto, con una nota, il sindacato Fsp Polizia di Stato che parla di un “minorenne arrestato” da una pattuglia di agenti in moto perché “trovato anche in possesso di un ordigno esplosivo illegale”, mentre “componenti del Reparto Mobile, malgrado le lesioni riportate, sono riusciti a respingere gli atti di violenza rimanendo a far parte dell’unità operativa di contrasto”. Sarebbero sei gli agenti rimasti contusi nell’intervento per bloccare gli aggressori. La Fsp Polizia di Stato “esprime vicinanza e plauso ai colleghi feriti che grazie alla loro professionalità, spirito di abnegazione e tenacia, oltre che lo sprezzo del pericolo, sono riusciti a rispristinare l’ordine pubblico”. “Non si può rimanere fermi ad attendere la prossima aggressione da parte di facinorosi – prosegue la nota del sindacato – che partecipano agli eventi solo per creare disordini. Quanto accaduto ieri a Catania è l’ennesima pagina di un fenomeno, quello delle aggressioni agli operatori del comparto Sicurezza. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato ogni giorno operano per la sicurezza di tutti i cittadini, rischiando in prima persona la propria incolumità fisica. Se le norme attuali non riescono a far desistere coloro che aggrediscono chi rappresenta lo Stato – osserva la Fsp Polizia di Stato – è necessario e urgente intervenire con nuove norme che prevedano aggravanti specifiche, con conseguenti pene elevate a carico di chi usa violenza contro le Forze di Polizia, specialmente durante qualsiasi manifestazione pubblica. Ciò è necessario – conclude la nota del sindacato – non soltanto e non tanto per la sicurezza dei poliziotti, ma lo diviene soprattutto per la sicurezza dei cittadini che hanno il diritto di vivere la loro quotidianità in città senza la paura di divenire vittime e ostaggi della violenza bieca e inaudita di alcuni delinquenti”.