Violenza sulle donne e tutela: i 19 articoli per contrastare il fenomeno

Violenza sulle donne, il lungo e articolato pensiero della Dott.ssa Clelia Giovanna Li Gotti

StrettoWeb

Il tema della violenza sulle donne continua a tenere banco in Italia. Oggi si sono svolti i funerali di Giulia Cecchettin e oltre una settimana fa, il 25 novembre, si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sull’argomento si è voluta esprimere Dott.ssa Clelia Giovanna Li Gotti. Di seguito il suo lungo pensiero.

“Tante sono le forme di violenza sulle donne e tutte devono essere condannate: nessuno, in nessun modo, deve limitare la libertà di una donna, che deve sempre sentirsi libera di essere ciò che vuole, che dovrebbe essere in potere di costruire il futuro dei propri sogni senza trappole disseminate qua e là da misogini e psicopatici. Avremo un mondo più libero solo quando la donna sarà più libera. C’è senz’altro una responsabilità individuale, insomma, dietro al femminicidio: la responsabilità dell’uomo che, pur inconsapevolmente, non accetta la donna per quello che è, e cioè per un essere umano come lo è lui e chiunque altro; c’è, però, anche una responsabilità collettiva, che è figlia del tempo e della storia e che pesa ancora oggi sul grande cambiamento in atto: noi abbiamo il dovere di opporci a qualsiasi tipo di violenza, fisica o psicologica, diretta o indiretta, sulle donne, perché a quella violenza ha contribuito tutto il sistema. E noi questo sistema dobbiamo distruggerlo”.

“La violenza contro le donne oggi si manifesta anche sotto forma di mobbing: sono i datori di lavoro che spesso schiacciano con un carico di responsabilità eccessivo non corrispondente a una paga adeguata donne che vorrebbero avere gli stessi diritti del loro collega uomo nel mondo del lavoro; e inoltre vorrebbero avere il sacrosanto diritto di concedersi la maternità senza correre il rischio di perdere il proprio posto di lavoro. Nella Gazzetta Ufficiale n. 275 del 24 novembre scorso, è stata pubblicata la legge 24 novembre 2023, n. 168 Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, con entrata in vigore il 9 dicembre 2023. Le “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” puntano a rafforzare le norme del Codice Rosso per la protezione delle vittime di violenza di genere e domestica attraverso varie misure, come l’anticipazione della soglia della tutela penale e il potenziamento delle misure cautelari (come ad esempio il braccialetto elettronico)”.

“Questo disegno di legge Roccella è composto da 19 articoli, ognuno dei quali introduce o rafforza una precisa misura:

  • Articolo 1: estende l’ambito di applicazione dell’ammonimento del questore e degli obblighi informativi alle vittime di violenza da parte delle forze dell’ordine, dei presidi sanitari e delle istituzioni pubbliche.
  • Articolo 2: modifica il codice antimafia e delle misure di prevenzione, estendendo l’applicabilità delle misure di prevenzione personali ai soggetti indiziati di gravi reati di violenza di genere e domestica.
  • Articolo 3: assegna priorità assoluta in udienza e trattazione dei processi per specifici reati legati alla violenza di genere
  • Articolo 4: assicura priorità anche alle richieste di misura cautelare personale e alle decisioni su di esse nei processi relativi ai delitti di violenza di genere e domestica.
  • Articolo 5: specializzazione degli uffici requirenti in materia di violenza di genere e domestica.
  • Articolo 6: prevede iniziative formative in materia di violenza contro le donne e violenza domestica.
  • Articolo 7: il pm deve richiedere entro l’applicazione di una misura cautelare entro 30 giorni dall’iscrizione della persona nel registro delle notizie di reato, mentre il giudice deve pronunciarsi sulla richiesta entro 20 giorni.
  • Articolo 8: modifica la normativa sulla comunicazione delle notizie di reato al procuratore generale, imponendo un controllo trimestrale sui tempi dei procedimenti.
  • Articolo 9: innalzamento della pena per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento.
  • Articolo 10: introduzione dell’arresto in flagranza differita per certi reati di violenza.
  • Articolo 11: disposizioni per l’allontanamento urgente dalla casa familiare in certi casi di violenza.
  • Articolo 12: prescrizione del braccialetto elettronico e misure cautelari correlate.
  • Articolo 13: deroghe alla disciplina vigente in materia di misure cautelari coercitive.
  • Articolo 14: informazioni obbligatorie alla persona offesa dal reato, come l’immediata comunicazione di tutti i provvedimenti deliberati sull’autore del reato.
  • Articolo 15: modifiche al regime della concessione della sospensione condizionale della pena: oltre a partecipare ai percorsi di recupero con cadenza bisettimanale, ma è necessario superarli con esito favorevole.
  • Articolo 16: modifica alla domanda di indennizzo per le vittime di crimini violenti internazionali.
  • Articolo 17: introduce la possibilità di corrispondere una somma di denaro come anticipo sul risarcimento definitivo per le vittime di questi reati o per i loro familiari/eredi in caso di morte della vittima.
  • Articolo 18: richiede l’adozione di un decreto interministeriale per l’accreditamento degli enti e associazioni che realizzano corsi di recupero per gli autori di reati di violenza.
  • Articolo 19: impone una clausola di invarianza finanziaria”.

“Ed io dico BASTA FERMIAMOLI non solo gli uomini che fanno violenza ma ci sono anche donne che violentano, vediamo le case di cura; poi c’è la violenza verbale che le donne fanno sia all’uomo indifeso e sia alle donne come ho già detto prima che fanno violenza verbale sul posto di lavoro. finiamola qui noi siamo degli essere umani che hanno voglia di vivere e come hanno detto al funerale di Giulia Cecchettin LA VITA E’ UN DONO“.

Condividi