28 anni fa l’omicidio del piccolo Di Matteo, Barbagallo: “ricordo sempre vivo”

Mafia: Barbagallo (Pd), sempre vivo ricordo Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia ucciso da Cosa nostra

StrettoWeb

E’ impossibile dimenticare la tragica fine del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un collaboratore di giustizia, rapito dagli uomini di Cosa nostra, tenuto in prigionia per oltre 2 anni e poi ucciso e sciolto nell’acido“. Lo dice il segretario regionale del Pd Sicilia e componente dell’ufficio di presidenza della commissione Antimafia, Anthony Barbagallo, nel 28esimo anniversario dell’uccisione di Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino.

La sua colpa secondo i pensieri distorti dei mafiosi del calibro di Brusca e Matteo Messina Denaro – afferma il deputato Pd – era quella di essere il figlio di un boss, Santino Di Matteo, che aveva deciso di collaborare con la giustizia. Erano quelli gli anni post stragi in cui i Graviano, i Brusca con Matteo Messina Denaro ritenevano di essere invincibili e non si fermavano davanti a niente, neanche di fronte a bambini inermi. Come appunto il piccolo Giuseppe Di Matteo, che amava i cavalli e proprio in un maneggio fu rapito dai sicari travestiti da agenti delle forze dell’ordine“.

Non dobbiamo dimenticare Giuseppe Di Matteo e – conclude Barbagallo – il suo estremo, inconsapevole, sacrificio che attesta, ancora di più, quanto maleodorante e ripugnante sia il pensiero mafioso e quanti vili siano coloro che dedicano la loro vita a Cosa nostra“.

Colosimo ricorda il piccolo Di Matteo, “mafia atroce

Un bambino rapito, ucciso dopo 25 mesi Di prigionia appena ragazzino, soli 15 anni per morire nell’acido. Unica colpa essere figlio Di un pentito. Giuseppe Di Matteo e l’innocenza tradita. Di tutti gli omicidi Di mafia, quello che ci fotografa la sua atrocità“. Così il presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, su X, a 23 anni dal rapimento del piccolo Giuseppe Di Matteo.

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