Le turpi accuse a Miriam Leone: colpevole di essere diventata mamma

Sfoghi acidi di rabbia e disprezzo per Miriam Leone, l'artista di Acireale che ha esternato con un bellissimo messaggio tutta la gioia per la propria maternità

StrettoWeb

Forse coloro che da tempo sostengono che la deriva suicida della civiltà occidentale basata sul pensiero unico del politicamente corretto sia addirittura un pericolo per l’umanità, non hanno tutti i torti. Obiettivamente è molto forte pensare che addirittura l’umanità sia in pericolo: lo abbiamo sempre ritenuto esagerato. Di certo è una provocazione nel merito, perchè questa deriva riguarda esclusivamente il mondo occidentale – appunto – e quindi una minoranza dell’umanità nel suo complesso. Ma di certo la civiltà occidentale è davvero in pericolo se la devianza del politicamente corretto impone addirittura il divieto di gioire per una donna che diventa mamma.

E’ quanto è successo nelle ultime ore a Miriam Leone: la famosa artista siciliana, infatti, ha ricevuto una pioggia di critiche soltanto perchè – dopo essere diventata mamma il 29 dicembre dando alla luce il suo piccolo Orlando – tre giorni fa ha pubblicato sulla sua pagina Instagram un bellissimo messaggio in cui ha voluto semplicemente testimoniare il suo stato d’animo a due settimane dalla nascita del figlio. Lo riportiamo integralmente:

Sono diventata mamma ❤️
La maternità ti rasserena, ti ribalta, ti apre, ti ricuce, scioglie i nodi, ti pettina, ti riempie di amore da dare, di dubbi, di possibilità, di amore e ancora amore, di istinto (che dopo tutte quelle spinte so che posso contare anche su di me) di rispetto per una vita così pura, appena iniziata, di profumo di futuro, di latte, di fragilità, di forza straordinaria, di presente, di passato che si addomestica.
Dare alla luce illumina.
Grazie Orlando per questi primi giorni insieme, la tua mamma ce la metterà sempre tutta.
Grazie a Paolo e a tutte le persone che ci sono vicine o che hanno avuto anche solo un pensiero per noi in questo momento di vita così normale e straordinario.

Mi sento così, imperfetta e innamorata.

Apriti cielo. A fronte di tantissimi commenti di apprezzamento, dopo questa pubblicazione si sono moltiplicati gli sfoghi isterici e rabbiosi di fantomatiche sedicenti femministe (!), quasi sempre acide e schizofreniche, che accusano la famosa attrice di offendere (!) le donne che non sono mamme. Eppure nel messaggio di Miriam Leone non c’è nulla di tutto questo. Anzi.

Miriam Leone non rappresenta certo l’arretratezza barbara di una donna che esiste in quanto tale solo per mettere figli al mondo: è diventata mamma in età molto matura (ad aprile compirà 39 anni), dopo una carriera di grande successo dal punto di vista lavorativo e professionale a cui s’è dedicata compiendo enormi sacrifici, partendo da Acireale dove al liceo veniva bullizzata per il suo aspetto fisico al punto che in adolescenza non riusciva ad accettare il suo volto.

Di famiglia semplice (il padre insegna a scuola, la madre è impiegata comunale) ma animata da sani principi, Miriam Leone ha studiato all’Università a Catania e soltanto a 23 anni è arrivata la svolta della sua carriera grazie alla vittoria di Miss Italia che è stata brava a sfruttare come trampolino di lancio per una carriera cinematografica basata sulla qualità. Oggi è uno degli artisti siciliani più importanti in assoluto e aveva 36 anni quando ha sposato il marito, Paolo Carullo, anche lui siciliano di Caltagirone. La coppia è molto riservata sulla propria vita privata, ma questo non ha impedito a Miriam Leone di parlare della propria gravidanza in modo particolarmente profondo. In un’intervista di qualche mese fa ha detto:

Ho avuto bisogno di generare me stessa prima di poter generare qualcun altro. In mezzo alla confusione della mia vita fatta di frammenti di passioni, strade, viaggi, oggi mi sento una nuova me. E, in quest’inizio di gestazione, sto nascendo anche io. Sono contenta di avere l’opportunità di conoscere questa nuova Miriam, ma continuo a pensare che non sia il compimento di una vita. Sono davvero felicissima, questo è un figlio desiderato, ed ero felice anche prima, in un modo diverso“.

Le polemiche sulle parole con cui l’artista catanese esprime la propria gioia per la maternità ci ricordano molto da vicino l’inconcepibile follia di chi ogni anno vorrebbe abolire il presepeper non offendere le altre religioni”, in nome di un malinteso senso di rispetto che in realtà significa calpestare le proprie origini e la propria identità. E chi non ha rispetto per se stesso, ovviamente non potrà mai averne neanche per gli altri.

Viva, quindi, le mamme che si riempiono di amore da dare proprio con il parto e la gravidanza, viva le mamme che dando alla luce illuminano. Viva le mamme come Miriam Leone, che scelgono consapevolmente di esserlo non per imposizione sociale ma per volontà intima, genuina e profonda. E viva soprattutto le mamme che in questo mondo hanno ancora il coraggio di esternare e rivendicare tutta la loro naturale gioia per un momento così importante, unico e irripetibile.

Condividi