L’addio a Giovanna Pedretti, tra striscioni e polemiche: “si parla senza conoscere”

Si sono tenuti questa mattina i funerali della ristoratrice, che si è tolta la vita gettandosi nel fiume Lambro: "siamo qui per Giovanna, non per il clamore mediatico"

StrettoWeb

Sant’Angelo Lodigiano è a lutto: la comunità ha partecipato commossa ai funerali della ristoratrice Giovanna Pedretti, trovata morta nel fiume Lambro. Oltre mille persone si sono strette attorno alla famiglia della proprietaria della pizzeria “Le Vignole”, al centro della bufera social a seguito della recensione fake. L’autopsia ha confermato che la signora Giovanna si è tolta la vita, forse per colpa dell’odio del web che l’ha schiacciata. Il feretro è stato portato all’interno della basilica del paese dove, ad attenderlo, c’era Don Enzo Raimondi e tutti i parroci della comunità per la funzione funebre. Sul sagrato, invece, uno striscione, lo stesso che era comparso qualche giorno fa vicino alla casa della donna: “stampa e TV, rispettate la famiglia e non fatevi vedere più “.

L’omelia del parroco: “sospetti pesanti come macigni”

Don Enzo, all’arrivo della bara in chiesa ha detto che “non è il clamore mediatico che ci riunisce qui ma l’amicizia con Giovanna e la vicinanza ai familiari. Siamo qui per leI“. Nella vicenda di Giovanna “c’è il giudizio sommario, senza appello, senza misericordia, di chi parla senza sapere, senza conoscere. Il rincorrersi, senza alcun filtro, dei sospetti, pesanti come macigni. Costruiti per soddisfare i pruriti di gente ormai frustrata al punto da bramare la narrazione delle disgrazie altrui. Dove il teorema da dimostrare, il dubbio da alimentare è che anche dove c’è del bene si nasconde, alla fine, un interesse, un tornaconto. Facendo così diventare le ombre tenebra”.

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