Due avvocati e un giornalista di Reggio Calabria determinanti per riaprire il caso della strage di Erba: “Rosa e Olindo sono innocenti”

Gli avvocati Nico D'Ascola e Patrizia Morello e il giornalista Antonino Monteleone sono stati decisivi per riaprire il caso della Strage di Erba nella convinzione che Rosa e Olindo non siano colpevoli del delitto

StrettoWeb

Sono tre grandi professionisti di Reggio Calabria ad aver riaperto il caso della strage di Erba nella convinzione che Rosa e Olindo non siano i colpevoli del delitto: si tratta degli avvocati del foro reggino Nico D’Ascola, difensore di Olindo Romano, e Patrizia Morello, difensore di Rosa Bazzi; e del giornalista Antonino Monteleone, che sulle Iene ha dato ampio risalto a tutte le incongruenze e contraddizioni di questo caso giudiziario controverso. Al punto che oggi la Corte d’Appello di Brescia ha deciso di richiamare tutti i protagonisti della vicenda, a cominciare dagli imputati Olindo Romano e Rosa Bazzi e dai familiari delle vittime, per discutere a partire dal primo marzo dei nuovi elementi portati in tre istanze dagli avvocati dei coniugi condannati e dal sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser.

Il caso della strage di Erba e gli “elementi nuovi”

La giustizia finora non ha manifestato dubbi: triplo ergastolo, in ogni grado fino alla Cassazione, per gli imputati riconosciuti colpevoli per l’omicidio di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio, avvenuti l’11 dicembre 2006. Ora però si apre un capitolo extra perchè i documenti presentati sono stati ritenuti meritevoli di un approfondimento che significa un nuovo processo con richieste di prova, dibattimento, discussione e sentenza. L’esito del nuovo processo potrebbe portare conferma della condanna (possibile anche una riformulazione dell’entità) o ad una clamorosa assoluzione. Con eventuali ricorsi alla Suprema Corte possibili per entrambi gli epiloghi. La lunghezza del dibattimento dipenderà da quante richieste di prova saranno accolte dai giudici. Tutte, nessuna o alcune.

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