Bimba scomparsa a Firenze, una foto dalla Spagna accende la speranza: “sembra Kata”

Kata, la piccola scomparsa dall'Hotel Astor di Firenze, potrebbe essere stata fotografata su un autobus in Spagna

StrettoWeb

La vicenda di Kata, la piccola scomparsa dall’Hotel Astor di Firenze, potrebbe davvero concludersi con un inaspettato lieto fine? La foto di una bambina con le codine seduta su un autobus che guarda fuori dal finestrino, scattata forse in Spagna, sembra ridare speranza. Chi ha scattato quella foto è convinto che di si tratti di Kata e l’ha mandata ai carabinieri di Firenze. E’ dal 10 giugno scorso che gli investigatori stanno cercando Mia Kataleya Chicclo Alvarez, la bambina di 5 anni di origine peruviana rapita all’interno dell’ex Hotel Astor in via Maragliano.

Gli occhi e il naso sembrano i suoi, però c’era un riflesso del vetro e non si vedono bene la bocca e il mento. Così non ho potuto assicurare al 100% che fosse lei“, ha detto la mamma della piccola Kata, Katherine Alavrez Vasquez, in una dichiarazione rilasciata alla “Nazione”. La donna è stata chiamata nella caserma di Borgo Ognissanti per visionare la foto. Gli investigatori stanno ora procedendo con gli accertamenti. Alla madre di Kata è stato mostrato lo scatto e un ingrandimento del volto della bimba ritratta. La foto appare di qualità non eccellente.

Kata è in Spagna?

La bimba ritratta ha i capelli raccolti in due codine laterali – dettaglio che ha suscitato l’interesse di chi ha fatto la foto, evidentemente a conoscenza delle ricerche di Kata, un giubbino rosso e sembra aver con sé uno zainetto. I carabinieri non hanno ovviamente rivelato la fonte, né la località in cui è stata scattata la foto. Da alcuni particolari colti dalla madre, però, pare potrebbe trattarsi di un’immagine proveniente da una città spagnola. Non è noto se la piccola fosse da sola o in compagnia di adulti.

Kata, tra foto e segnalazioni

Non è ovviamente l’unica segnalazione, né tantomeno l’unica foto, giunta agli inquirenti in cui sembra essere ritratta la piccola Kata. Di foto ne sono arrivate a decine agli investigatori. Poche, però, sono state giudicate interessanti.

Il procuratore capo Filippo Spiezia ha confermato che sono in corso attività in connessione con l’estero, ma si indaga ancora su come la bambina sia stata portata fuori dall’edificio occupato. In quel ex hotel, si è appurato, clan peruviani si scontravano per il controllo delle stanze. Le indagini hanno lo scopo di “acquisire elementi probanti sui presunti autori del reato e a ricostruire il contesto nel quale è maturato il sequestro di Mia Kataleya, incluse le dinamiche criminali eventualmente sottese“, ha dichiarato Spiezia.

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