La vicenda, anzi le vicende, riguardanti Chiara Ferragni continuano a tenere banco tra le cronache italiane. Dal caso Pandoro Balocco a quello Dolci Preziosi, è stato un continuo susseguirsi di notizie. Multe, donazioni, video di scuse, pareri dei più svariati opinionisti, fino all’indagine per truffa e alla nota stampa dell’imprenditrice, la quale ha affermato di essere pienamente disponibile a collaborare con le autorità competenti.
Il caso della bambola Trudi e la risposta dell’organizzazione no profit: “non sappiamo chi sia Chiara Ferragni”
Intanto c’è chi rilancia quello che potrebbe sembrare un nuovo caso. Riguarda la bambola Trudi, una bambola di 34 centimetri con le fattezze dell’influencer. Così veniva presentata all’epoca del lancio. “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”, scriveva Chiara Ferragni per presentare la bambola.
I giornalisti del programma Zona Bianca, su Rete 4, hanno voluto approfondire la vicenda, contattando i vertici dell’organizzazione no profit “Stomp out bullying”. La risposta del Ceo, Ross Ellis, è eloquente: ha affermato di non sapere “chi sia questa donna” e di “non aver ricevuto alcuna donazione”. Il riferimento è ovviamente a Chiara Ferragni.
Bambola Ferragni, la Non profit americana: “mai avuti soldi”.
A #zonabianca @giusbrindisi mostra la dichiarazione di Ross Ellis, amministratore delegato dell’associazione americana, e la replica del team di Chiara Ferragni. pic.twitter.com/ixCXUUy2NN— Zona Bianca (@zona_bianca) January 15, 2024
Chiara Ferragni e quei dubbi sui followers. Lo studio: “sono inattivi o falsi?”
Altri giornali invece continuano ad occuparsi, attraverso analisi statistiche di studi competenti, dei followers dell’imprenditrice. I seguaci dell’influencer ad oggi sono 29,4 milioni. C’è stata una leggera flessione, con la perdita di circa 250 mila followers. Di base sono tantissimi, ma ovviamente non per lei, che ha avuto un impatto anche inferiore all’1% del totale. Il dubbio sollevato però è un altro: sono veri oppure inattivi o addirittura fake? Il Giornale ha utilizzato i dati di Inbeat.co per evidenziare che 11,9 dei quasi 30 milioni di followers sarebbero falsi o inattivi, per un restante 17,7 di utenti veri.
A supporto di questa tesi anche l’effettivo coinvolgimento – leggasi “engagement”, nel linguaggio social – degli utenti con i post della Ferragni. Sempre secondo le statistiche, solo solo l’1,58% dei suoi follower (cioè mezzo milioni di seguaci), avrebbe una vera interazione con il profilo. E se è vero che ne esistono tantissimi che guardano storie e post senza alcun tipo di reazione, è anche vero che alcuni potrebbero essere non reali.
Lo stesso studio ha tra l’altro messo a paragone i followers di Fedez e della sorella dell’influencer, Valentina Ferragni. Qui è emersa una presenza minore di followers finti e un maggiore tasso di coinvolgimento tra utenti e reazioni del profilo.