Lite in discoteca, querelati 2 giocatori dell’Inter: foto di momenti privati e strane richieste (“dici Milan merda”) | NOMI

Due calciatori Inter querelati sono stati querelati in seguito a una lite avvenuta in una discoteca di Milano

StrettoWeb

Due calciatori dell’Inter sono stati querelati, così come scrive il Corriere della Sera edizione del Veneto. A sporgere denuncia un giovane friulano che sarebbe stato minacciato in seguito a una lite. L’episodio si sarebbe verificato sabato 6 gennaio, all’interno dell’Hollywood di Milano, in una festa privata alla presenza di alcuni calciatori. Uno dei due giocatori, secondo quanto rivela il quotidiano, potrebbe essere Arnautovic, ma le indagini faranno piena luce. I due atleti nerazzurri avrebbero minacciato il ragazzo perché convinti che lo stesso li avrebbe fotografati e filmati in momenti privati.

Calciatori dell’Inter querelati, il cellulare strappato e le parole dell’Avvocato

Così lo avrebbero costretto ad abbandonare il locale e, fuori dall’impianto, gli avrebbero tirato il cellulare dalle mani per controllare che non ci fossero contenuti che li ritraevano. La vittima non avrebbe gradito e ha denunciato, rivolgendosi allo studio legale Tutino di Udine. “Trovandosi in evidente difficoltà anche numerica, il nostro assistito non ha opposto resistenza e ha subito l’imbarazzante situazione – racconta l’Avvocato Stefano Tutino – Sono state visionate le sue foto personali e anche i suoi profili social e non hanno trovato nulla, proprio perché non c’era nulla”.

Le minacce: “se ti metti contro di me…”

Secondo il racconto del legale sarebbero seguite anche minacce. “Sai cosa ti può succedere se ti metti contro di me”, gli avrebbe detto uno dei due calciatori. A queste parole è seguita una richiesta insolita: gli atleti hanno chiesto al ragazzo che squadra tifasse e poi avrebbero preteso che lui pronunciasse un “Milan merda”. “Un atteggiamento da bulli, se i fatti saranno confermati dalle indagini – aggiunge Tutino -I due rischiano di essere indagati per vari illeciti: minaccia ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni, avendo agito con violenza e violato la privacy del nostro assistito”.

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