“Messo a mangiare di fianco a gay e disabili”: la recensione shock contro una pizzeria

Il cliente ha affermato di non essersi sentito a suo agio, ma i titolari rispondono a tono: "non tornare da noi"

StrettoWeb

Siamo nel 2024 ma sembra quasi di essere nell’Antica Grecia: ricordate la storia dei bambini disabili e deboli che venivano buttati giù dalle rupi a Sparta? Ecco, il “non tanto sveglio” cliente di una pizzeria ha reso pubblicamente, anche se non in maniera esplicita, che ha perso la cognizione del tempo e che si pensa ancora circondato dagli Dei dell’Olimpo e dai 300. Ma, invece di nascondersi dentro il cavallo di Troia, ha preferito oscurarsi dietro lo schermo e scrivere una terribile recensione. E’ accaduto in un locale del lodigiano, Pizzeria Le Vignole, molto conosciuta nella zona per la qualità e la bontà dei prodotti.

Anche il cliente “non tanto sveglio” ha infatti apprezzato la pizza che gli è arrivata servita a tavola ma, a quanto pare, a dargli fastidio erano gli ospiti degli altri tavoli. Che poi, se ti avessero rubato la pizza sotto i baffi lo avremmo pure capito, ma qui tutti si sono i fatti propri e hanno mangiato, esattamente come lui. Pare, però, che il cliente non abbia digerito con il ruttino di fine pasto perché, a scombussolarlo, sono stati i vicini di posto: “mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi dispiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più”.

Una recensione lasciata lì, come se fosse normale, sulla pagina Facebook della pizzeria, accompagnata da una stellina. Perché, è risaputo, sapere che una persona vada a letto con una del suo stesso crea problemi alle papille gustative. O, peggio ancora, i disabili vanno buttati dalla rupe come a Sparta perché cavolo, mica posso vederti mentre mangio! Ma attaccategli un sondino piuttosto!

La recensione non è passata di certo inosservata, non solo agli altri utenti ma anche e soprattutto ai titolari della pizzeria. Al cliente “non tanto sveglio” i proprietari hanno infatti risposto, a tono ma con gentilezza, ad elevarsi dal grado culturale del tontolone. “Egregio cliente apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno“.

“Le sue parole di disprezzo – prosegue – verso ospiti che, non mi sembra vi abbiano importunato, mi sembra una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina. A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi. A meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati”. Prendi e porta a casa, la pizza intendo, che a mangiarla fuori non fai una bella figura.

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