Ex Messina, Capuano squalificato: “sì, ho bestemmiato. La prossima volta dico 7 preghiere…”

L'allenatore del Taranto Ezio Capuano è stato squalificato, al termine del match di Serie C contro il Picerno, per aver tirato un pugno alla porta e bestemmiato. Il tecnico ammette l'errore, in un'intervista al Corriere della Sera, ma dichiara anche di essersi pentito, essendo un credente

StrettoWeb

Ezio Capuano è stato squalificato per un turno. L’allenatore del Taranto, secondo quanto scritto dal Giudice Sportivo, ha tirato un pugno alla porta e bestemmiato dieci volte al termine della partita interna pareggiata nel weekend contro il Picerno. L’ex allenatore del Messina non potrà sedere in panchina domenica proprio contro i peloritani: sarà in tribuna al San Filippo “Franco Scoglio”, ritrovando i tifosi dello Stretto a qualche anno di distanza dalla sua parentesi siciliana nel girone C di Serie C.

Capuano, si sa, è un vulcanico, istintivo, genuino. Ma è anche credente. E si è pentito di aver bestemmiato. Intervistato dal Corriere della Sera, ha risposto alla sua maniera, anche ammettendo. Sì, ho bestemmiato. Che debbo fare? La prossima volta dirò sette preghiere… E’ la verità, ma non ho bestemmiato dieci volte. E poi ce l’avevo semplicemente con me stesso. Abbiamo dominato una partita e l’abbiamo gettata alle ortiche”.

Come detto, Capuano è credente: mi vergogno per le bestemmie ed è giusto che paghi. Sono credente, vengo da una famiglia ecclesiastica, mio zio era generale dei domenicani. Ecco, lui sì che sarebbe arrabbiato. Mi tirerebbe le orecchie”. Però, prosegue Capuano, “spero che adottino gli stessi provvedimenti per tutti. Ormai sembra che nel tunnel degli spogliatoi ci sia la Dea, l’agenzia federale antidroga statunitense. Ho tirato un cazzotto alla porta per sfogarmi e mi sono lasciato andare, ma non ho offeso o fatto male a nessuno. La partita poi era già finita da 30 minuti… Non mi faccia dire niente che è meglio…”.

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